Dopo le personali di Enrico Bonetto (UNTITLED), Fiuto Rama (T.T.T. | the tube theory), Anastasia Moro (AVATAR), Giorgio Trinciarelli (PROGETTO-OGGETTO) e Manù Brunello (VESTITI SOSPESI) si inaugura sabato 17 maggio 2014 alle ore 19.00, LA CADUTA, personale dell’artista rodigino Enzo Barion, a cura di Adolfina De Stefani e Gaetano Salerno, con presentazione critica a cura di Gaetano Salerno.
Enzo Barion (Grignano Polesine, Rovigo, 1975) si diploma in oreficeria e arte dei metalli; prosegue poi gli studi presso l'Accademia di Belle Arti di Bologna conseguendo la laurea in scultura e successivamente la specializzazione in didattica delle discipline plastiche. Ha partecipato a
numerose esposizioni personali e collettive in Italia. Da sempre orientato alle grandi installazioni en plein-air e alla ricostruzione di mondi artistici caricati di profondi valori concettuali, si muove tra linguaggi minimalisti e dettagliati lavori in cui ogni particolare, minuziosamente ricercato e descritto con attenzione, diventa elemento funzionale alla narrazione dell’opera e alla sua rivelazione finale. Da tempo esegue interventi sul territorio, performance, istallazioni di grandi dimensioni effimere,
dalla durata fugace, la cui sola memoria è affidata alla documentazione video o fotografica. Il progetto La caduta, presentato all’interno del progetto extraMOENIA, si compone di sei teche lignee all’interno delle quali piccoli uomini blu compiono differenti azioni divenendo così ciascuno
attore protagonista di un micromondo e prigioniero di storie intime da raccontare.
La mostra, visitabile fino a mercoledì 28 maggio 2014, porta in galleria elementi teatrali ed episodi
di vita reali, narrati utilizzando la metafora della maschera, attraverso i quali riconsiderare il ruolo
dell’essere umano e la sua doppiezza, nel palcoscenico dell’arte e della vita.
Dice l’artista a proposito del proprio lavoro: “La dimensione della psiche, gli aspetti più intimi
dell'esperienza umana e lo spazio in cui questi avvengono, costituiscono senz'altro l'ambito privilegiato della mia ricerca. La natura naturans è una delle fonti principe di ispirazione per addentrarsi negli ambiti soggettivi della realtà fenomenica, rendendo espliciti gli inossidabili canoni che ne reggono la manifestazione, cercando di risvegliare emozioni dimenticate e di crearne di
nuove, accompagnando così il visitatore attraverso un percorso rigenerativo di domande e archetipi ”.