Con la loro scrittura tutta in sospensione, le mélodies di Lili Boulanger, d’André Caplet e di Jean-Guy Ropartz in programma per questo concerto fanno entrare l’ascoltatore in un universo ben lontano da quello dei primi anni della Grande Guerra, durante i quali queste opere sono state tuttavia composte. Accompagnamenti spogli, tessiture pianistiche risonanti, declamazione agile e naturale, complessità e raffinatezze armoniche, l’estetica di questi pezzi ricorda quella dell’opera vocale di Claude Debussy, con la quale condividono un carattere eminentemente misterioso, risultato in parte dalla scelta di supporti letterari d’ispirazione simbolista (Francis Jammes: Clairières dans le ciel; Henri de Régnier: Quatre odelettes e Nuit d’automne).