Vicende bibliche nelle musiche di G.F.Händel
Coro e orchestra barocca A. Palladio
Direttore M° Enrico Zanovello
PROGRAMMA
G. F. HANDEL (1685-1759)
I Parte “…..ed al suono delle trombe caddero le mura di Gerico” Brani dall’Oratorio
Joshua (Giosuè) per soli, coro e orchestra
II Parte “Il racconto dei sentimenti umani” Brani dall’Oratorio
Joseph and his brethren (Giuseppe e i suoi fratelli) per soli, coro e orchestra
La fortuna di Haendel, nella fase matura della sua produzione, si poneva in stretto rapporto con gli umori del pubblico londinese. Quando venne a decadere l'interesse per le sue opere, estrasse dal suo cilindro compositivo una carta vincente, l'oratorio 'inglese', che apparve sulle scene attorno al 1732; ben distinto dai modelli tradizionali italiani e tedeschi frequentati sul continente, sia per l’adozione di testi in inglese, sia per il trattamento sonoro con influenze riferibili alle antifone religiose anglicane. Sebbene i temi fossero essenzialmente religiosi, i suoi oratori rifuggivano quel tono pietistico naturalmente intonato all'austerità delle chiese, per riversare le proprie suggestioni in sale da concerto profane; assumendo, in tal senso, il colore musicale e l'enfasi drammatica tipica della sua produzione operistica.
Rispetto all'opera, tuttavia, alcuni aspetti di 'empatia sonora collettiva' tipici degli oratori, come la centralità affidata agli interventi del coro, subentrarono rapidamente a scalzare le parti virtuose riservate ai solisti, anche per motivi di opportunità funzionale legate alla rappresentazione. Il coro infatti venne investito di un ruolo di raccordo narrativo, nel supplire all'inesistente azione scenica, ed Handel riuscì ad elevarlo a protagonista facendo ricorso ad ogni risorsa tecnica, infondendovi il sapere sincretico di due secoli di musica corale, tanto da divenire un modello per i compositori delle generazioni a venire.