A sedici anni, studente di elettronica, ha cominciato ad allenarsi al disegno utilizzando, non il classico foglio di carta, ma qualche muro cittadino da decorare al calar delle tenebre: un interprete di Street Art , di quelli amati o odiati, a seconda dei punti di vista. Dopo qualche anno, lascia la strada per uno studio, dove comincia a dedicarsi, da autodidatta, alla pittura a olio su tavola, mettendo in scena la sua dimensione visionaria, libero da regole e insegnamenti: “personaggi di fantasia, un po’ malinconici, un po’ buffi, infantili, donne d’altri tempi, personaggi in situazioni surreali”. Così illustra il suo lavoro Roberto Marchiori, giovane artista veneziano che all’elettronica ha preferito altre strade lavorative e creative: prima come grafico in un laboratorio di Treviso poi operaio in una fonderia artistica della stessa città dove ha modo di conoscere e lavorare per diversi artisti. Un’istruttiva esperienza di cinque anni che ha lasciato recentemente per potersi dedicare a tempo pieno alla pittura e scultura. Tra le sue mostre, un’esposizione presso la chiesa delle Cappuccine di Burano dove conosce l’artista Andrea Tagliapietra. Vive e lavora a Venezia.