“Verso Klee completa la trilogia di Tam sulla pittura del ‘900. Diversamente dai due precedenti lavori (“Anima blu” dedicato a Chagall e Picablo dedicato a Picasso) Verso Klee non è dedicato al famoso artista svizzero bensì è uno spettacolo che nasce dall’incontro, ideale, tra Klee e Tam, tra il pensiero sull’arte espresso da Klee e la poetica teatrale di Tam, tra la sua ricerca pittorica e la nostra ricerca scenica. Punti d’incontro li abbiamo trovati nella propensione alla sperimentazione quale luogo di sintesi tra il vedere e il sentire, nell’attitudine compositiva antinarrativa, nella passione per musica e poesia, nel tratto ludico e nello sguardo infantile con cui guardare la vita anche quando non si è più bambini. La scena si presenta composta da una serie di stanze. In continua trasformazione. Abitate da figure a metà tra la marionetta e il burattino: il clown dalle grandi orecchie Signor Oscar, i teatrini col sipario rosso, le maschere cenciose, l’eroico suonatore di violino, Signor Klee. Grazie a loro si costruisce un mondo ad arte dove tutto si intreccia e niente prevale e dove la pulsazione ritmica di luce buio suono e silenzio guida il gioco in cui un occhio vede e l’altro sente. C’è un testo all’inizio dello spettacolo in cui Klee nomina le minuscole creature dagli occhi senza confini ebbene, per noi quelle creature sono i bambini spettatori ai quali offriamo lo spettacolo così come Klee costruiva e poi donava al piccolo figlio Felix i burattini, perché giocasse al suo teatro. Cosa ne faranno dello spettacolo i bambini che lo vedranno, resterà per noi un mistero. Ci auguriamo li possa aiutare a re-interpretare il mondo in una chiave magica allusiva e misteriosa. E che li renda leggermente felici. Il teatro, spesso, può farlo”.
Pierangela Allegro