In occasione della 56° Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia, l’Ateneo Veneto apre le sue porte all’arte contemporanea, ospitando il Padiglione internazionale della Repubblica di San Marino.
Il progetto espositivo si intitola “Friendship Project – China” e mette in connessione artisti di una delle repubbliche più piccole del mondo – San Marino – con artisti provenienti da una tra le repubbliche più grandi del pianeta, quella Popolare di Cina.
Il progetto prevede il coinvolgimento di undici artisti, decine di istallazioni e centinaia di eventi nell’arco di sei mesi, in tre location esclusive: Ateneo Veneto, Telecom Future Center, Palazzo Rota Ivancich.
Verranno ospitate le opere di due artiste donne: Eleonora Mazza, proveniente da San Marino, tra le repubbliche più piccole al mondo; Zhang Hong Mei, dalla Repubblica Popolare di Cina, tra le repubbliche più estese del pianeta.
Zhang Hong Mei è una tra le artiste contemporanee più importanti del panorama artistico cinese, molto apprezzata da collezionisti e dagli esperti di arte di tutto il mondo. Zhang Hong Mei propone una personale rivisitazione della pittura ad inchiostro, qui realizzata con l'utilizzo di tessuti strappati e incollati, dalla drammatica capacità evocativa mediata alla antica tradizione Han, le cui caratteristiche predominanti erano proprio audacia e sostanzialità. Dell’arte Han mantiene un realismo, che esprime un senso di movimento.
Nello stesso spazio troveranno posto anche i dipinti di Eleonora Mazza, un talento di grande qualità che rappresenterà una sorpresa per la straordinaria capacità pittorica e cromatica con la quale sviluppa un suo personale diario intimo. Per l’artista l’essere umano deve cercare di recuperare la propria identità smarrita e la capacità di comunicare. Da questo stato di smarrimento, però, secondo l’artista, l’uomo può uscirvi, basta che voglia interpretare questa indeterminatezza come possibilità di progresso interiore e non come perenne insicurezza. Nelle sue opere ritroviamo un senso di indefinita incertezza, sia collettiva che individuale, dalla quale si evince il profondo percorso di autoanalisi che l’artista ha compiuto.