Proiezione dei film 'Life as a rumor' e 'Bethlehem'
17.30 Life as a rumor: Titolo originale Hachaim Kishmu’a (La vita come un pettegolezzo). Regia di Adi Arbel, Moish
Goldberg.
Or. Israele, 2013 dur. 90’, documentario
Life as a Rumor è un documentario autobiografico
su Assi Dayan, il regista e attore del cinema israeliano
scomparso nel maggio del 2014, figlio del
famoso generale Moshe Dayan.
Assi Dayan non è solo protagonista del cinema
israeliano, ma anche “una comparsa” nella storia
ebraica, interpretando in un certo senso tutti i
ruoli e i cambiamenti politici e sociali del suo paese.
Questa è anche la storia della famiglia Dayan, i
“Kennedy” della politica israeliana, caratterizzata
dalle lotte continue tra la generazione dei padri
fondatori e quella dei figli ribelli. Arbel e Golberg
hanno creato un documentario diverso, costruito
quasi interamente da materiale d’archivio, in un
linguaggio cinematografico fluente e naturale, senza
la necessità dell’aiuto di interviste e altri mezzi
didascalici. In questo modo lo spettatore si immerge
in un racconto, dibattuto tra l’ammirazione
e la pietà per un personaggio che ha rappresentato
il “Forrest Gump” della storia israeliana contemporanea.
20.30 Bethlehem: titolo originale Beit Lehem (Betlemme. Regia di
Yuval Adler. Interpreti: Shadi Mar’i, Tsahi Halevy,
Hitam Omari, Tarek Copti, Michal
Shtemler
Or. Israele, 2013 dur. 90’
Presentato alla Mostra del Cinema di
Venezia e vincitore del premio Ophir per
miglior regia e film all’Accademia Israeliana
del Cinema (2013)
Il giovane palestinese Sanfur è stato reclutato anni
fa per collaborare con i servizi segreti israeliani.
Tra lui e Razi, il suo contatto nel Mossad, si è sviluppato
un rapporto intimo e di dipendenza reciproca. Quando gli israeliani vogliono ottenere informazioni
sul fratello di Sanfur, ricercato per la
sua attività clandestina, la faccenda si complica ed
esplode.
Questo dramma personale, intriso di segreti e di
inganni, si snoda sullo sfondo dei territori occupati,
dove guerrieri, politici, terroristi, e soldati lottano
tra loro in una battaglia che non permette di
distinguere i “buoni” e i “cattivi”.