In occasione dell’acquisizione del fondo Birelli, l’Archivio Progetti dell’Università Iuav di Venezia presenta una mostra di manifesti, libri, stampati, bozzetti e negativi fotografici,al fine di raccontare e contestualizzare un protagonista ancora poco noto del panorama della progettazione grafica
italiana. La vivace e poliedrica identità di Diego Birelli, raccontata e analizzata finora per la sua costante ricerca artistica, trova un punto di vista complementare nello studio del suo lavoro come graphic designer.
La mostra di presentazionedel fondodocumentario rappresenta infatti l’occasione per fare luce sulla relazione fra il progettista (nato ad Asti nel ’34 e veneziano d’adozione),il mondo editoriale, i movimenti culturali e politici, le istituzioni pubbliche e il panorama del graphic design locale e nazionale,attraverso alcune tracce di indagine aperte. Un primo focus presente in esposizione riguarda il coinvolgimento di Birelli nella temperie politica e sociale veneziana a partire dalla prima metà degli anni Sessanta, evidente nei manifesti e stampati per il Partito ComunistaItaliano, per il Partito di Unità Proletaria e per Democrazia Proletaria e nei giornali Libertà al Cilea sostegno della repubblica di Allende realizzati per la Biennale del ’74.
L’analisi della produzione militante di Birelli per le federazioni locali delle principali sigle della sinistra italiana e per le biennali di rottura dirette da Carlo Ripa di Meana va vista anche alla luce del ruolo cardinale giocato dal Capitaledi Karl Marx nell’ambito della 56^ Biennale di Okwui Enwezor appena inaugurata. Inoltre il legame con il contesto sociale e culturale del territorio veneziano è evidentein mostra con lecampagne di comunicazione propostenegli anni Ottanta per l’Assessorato alla Cultura del capoluogo veneto e con i contributi attivi offerticome graficodel Consorzio Venezia Nuovanei suoi primi anni di vita.