L'incontro fa parte del XXVIII Ciclo di dialogo ebraico-cristiano: 'L’ebraicità di Gesù - Yeshuà ben Yosèf' .
L’ebraicità di Gesù è stata pienamente confermata dalla storia e la sua predicazione oggettivamente ricollocata all’interno di un orizzonte ebraico che non era affatto monolitico: c’erano ebrei di lingua aramaica che leggevano la Bibbia in ebraico, osservavano una pratica rigorosa della Legge, erano molto vicini a Gerusalemme per il forte legame con la dimensione cultuale della fede e la scarsa propensione all’espansione missionaria; ed altri di lingua greca caratterizzati da una maggior indipendenza dal Tempio, dalla precedenza degli aspetti etici su quelli dottrinali e da un attivo spirito missionario. Il problema della frattura con le origini ebraiche, anche se nei primi tre secoli appare molto limitato, va quindi spostato almeno al tempo della prima persecuzione anticristiana, che però sembra aver investito solo la parte della comunità proveniente dall’ebraismo ellenistico e non i giudeo-cristiani in generale. Questo fa supporre che l’ebraismo ufficiale avesse visto nel nascente “ellenismo cristiano” un pericolo da combattere. Possiamo interpretare questo timore come l’individuazione della causa di quello sradicamento dalla tradizione che ha progressivamente allontanato Gesù Cristo dall’ebraicità di Yeshua ben Yosef? Se ancora oggi ci poniamo la domanda sulla sua identità, significa che l’indagine è sempre aperta.
Relatori:
Giuseppe Balzano, Institut d’Etude du Judaïsme de Bruxelles
Amos Luzzatto, Comunità Ebraica di Venezia, già Presidente UCEI