La nuova mostra di Penelope, a cura di Olivia Spatola, all’interno del prestigioso Hotel Danieli di Venezia; il giorno 25 luglio dalle 13.00 alle 20.00 l’artista incontra gli ospiti all’inaugurazione ufficiale, attraverso visite guidate organizzate durante tutta la
giornata, per accompagnarli in un viaggio emozionale attraverso le opere e gli
spazi dell’Hotel Danieli dedicati all’esposizione.
“Forgotten spaces. All that is left behind”, a cura di Olivia Spatola, è un
progetto appositamente concepito dall’artista per la città lagunare, documentato
da un importante catalogo con presentazione di Beatrice Buscaroli, critica d’arte e
curatrice di fama internazionale.
Una Venezia segreta, con i suoi superbi palazzi inacessibili, le calli nascoste
nell’intricato labirinto urbano medievale, viene svelata da Penelope grazie ad una
ricerca precisa e puntuale che l’ha portata a percorrere luoghi celati al comune
visitatore. Ne emerge una dimensione visionaria, alchemica, sospesa nello
“spaziotempo” immateriale in bilico fra realtà ed il mondo immaginifico
dell’artista.
La poetica di Penelope sembra partire dall'object trouvé, (l'oggetto trovato),
scelto sulla base delle sue caratteristiche estetiche, per approdare ad una forma
di raffigurazione onirica di scorci cittadini.
Frammenti di legno grezzo, lacerti di un futuro passato, elementi naturali corrosi
dal tempo, dal vento, dal mare, sono la tela per le raffigurazioni urbane di questa
giovane artista Bolognese di nascita, internazionale di vocazione. Non solo legni
ma anche antiche porte e portoni abbandonati, blocchi di ardesia e rocce vengono
reinterpretate dall'artista attraverso la rappresentazione pittorica delle vedute di
Venezia, palazzi, canali, calli. Anche in questo caso Penelope sceglie oggetti
carichi di memeoria: la porta è un passaggio che rappresenta sia la
comunicazione che la separazione: il pubblico ed il privato, l'ordine ed il caos, il
sacro ed il profano, la vita e la morte. La porta è un varco sul passato, come nel
caso di Penelope in cui le stanze della memoria sono un viaggio nel tempo tra
antichi vissuti: passaggio tra le varie fasi della vita e dell'essere umano, dalla
giovinezza alla maturità, la vecchiaia, la morte. Queste superfici dai bordi
irregolari, come ready made dadaisti, vengono dipinti e disegnati da Penelope
sulla base delle fotografie scattate in laguna; fotografie che saranno parte
fondante della mostra in una sorta di metalinguaggio che ripercorre le tappe della
sua creazione. Una mostra, dunque, che tende a sconfinare i generi, in cui la
sapiente pittura ed il disegno preciso e raffinato assumono la durezza dell’object
trouvè, per poi di nuovo smaterializzarsi nella fotografia e nel video in un
rincorrersi icastico dall’andamento fluido, dai confini incerti e sempre ridefiniti. La
perfezione geometrica delle fotografie farà da contrappunto ai legni lacerati in una
coincidentia oppositorum che si alimenta per analogie e contrasti stimolando lo
spettatore in un viaggio della mente sospeso nella magia della città veneta.