Quando morì nel 1915, Alessandro Skrjabin era considerato il capofila dei modernisti, insieme con Schoenberg e Stravinskij. Ma oggi è ancora piuttosto misconosciuto o mal compreso. La musica è per lui una “forza teurgica” che può trasformare l’uomo e il cosmo. La sua originalità si esercita dapprima nel campo dall’armonia. Skrjabin tenta la fusione delle arti e dei sensi (sinestesia) ricorrendo per il Prometeo del 1910 a proiezioni colorate identificate, su una tabella di corrispondenze, alle dimensioni sonore e allo spettro dei colori. Dimensioni mistiche sono riscontrabili non soltanto nel Prometeo ma anche nel poema sinfonico La poèma di extase e nell'assolo per pianoforte Vers la flamme. Usando il concetto del Leitmotif di Liszt e Wagner, Skrjabin ha sotteso significati filosofici per questi brani che comunicano attraverso la melodia idee astratte. Il passaggio da un mondo statico, oscuro, passivo, melancolico a un universo pieno di luce, gioia, dinamismo, estasi.
Per il 100° anniversario dalla morte di A. Scriabin si propone il 'Prometeo' di Skrjabin con un'orchestra di 45 musicisti diretti da Marco Paladin, con un’abientazione e un videomapping di Michele Del Prete, Igor Imhoff e Carlo Montanaro, proiettato sulle mura della corte di Palazzo Zenobio a Venezia, sabato 17 ottobre 2015 alle ore 20.30.