La Bottega d’Arte Gibigiana inaugura mercoledì 4 Novembre alle ore 18.00 una nuova mostra
tutta al femminile.
Dedicata al lavoro di tre donne, tre ceramiste, tre artiste dal percorso formativo molto
differente, ma intimamente accomunate da un personalissimo sguardo rivolto al mondo della
natura, alla forma organica e dall’ insaziabile ricerca nei micro e macro organismi del cosmo.
Leitmotiv, poi comune agli artisti in residenza stabile in Gibigiana.
Carla Lega, figlia d’arte, inizia a modellare e creare manufatti in ceramica nel 1975
affiancando il padre Leandro Lega.
Si inserisce nella storica tradizione faentina con un linguaggio moderno e assolutamente
autonomo, vivacizzato dall’uso particolare del colore e dalla ricerca di forme in divenire
sempre nuove.
Le sue ultime creazioni sono lastre sottilissime di argilla modellata a “cartoccio” o forme
ottenute a “colombino” decorate con smalti metallici e irridescenti.
Dagli anni 90’ partecipa a numerose mostre ottenendo premi e riconoscimenti.
Arsinè Nazarian di origini armene, vive e lavora a Venezia. Laureata in filosofia all’università
Ca’ Foscari, da anni focalizza il suo lavoro sul grès e la porcellana, nella ricerca di particolari
textures e forme.
Gli smalti sono elaborati personalmente utilizzando ceneri e terre.
La sua linea di complementi d’arredo e oggetti d’uso è foggiata a mano in porcellana e grès,
smaltata ad alta temperatura (1260°) con smalti atossici realizzati dall’artista.
Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali. Ne ricordiamo alcune, come
l’esposizione stabile presso Kimera, Irvine, California, mostra collettiva presso lo spazio
espositivo Peniche Anako, Senna, Parigi, LiberEsistenze presso il Centro Culturale Candiani,
Mestre, Venezia.
Silvia Zagni, bolognese, dopo essersi diplomata all’Accademia di Belle Arti di Bologna dà
vita ad un immaginario che si serve della terra cotta come strumento primo della propria
espressione artistica.
Lavora e vive nel castello di Elle a Rioveggio, sull’appennino bolognese, le tecniche da lei
usate sono strettamente collegate alla storia geologica e alla realtà di questi luoghi, dove
l’artista raccoglie grès puro, sabbia silicea raffinatissima e caolino purissimo. La sua arte, pur
nutrendosi di linguaggi squisitamente contemporanei, come la performance, l’installazione
site specific e la land art è intimamente complice con tecniche di lavorazione antiche proprie
del territorio che la circonda.