Quest’anno Ateneo Veneto e Amici dei Musei hanno scelto in collaborazione, per il Corso di Storia dell’Arte, alcuni aspetti del Seicento Veneziano. Secolo che fino a poco tempo fa era considerato 'negativo' per la pittura veneziana, aggravato dall’opinione di un notissimo critico d’arte che aveva definito “baccheggiante” l’arte veneta dopo la morte di Tintoretto. Tuttavia altri critici hanno portato alla conoscenza un periodo pittorico e artistico tutt’altro che insignificante e ricco di personalità singolari. Infatti se nel Seicento tutta l’Europa “parlava veneto” (come dice Fiocco!) è anche vero che su questo “sermo” si costruiva e ci si rinnovava.
La lezione inaugurale è affidata ad Augusto Gentili che parla di Caravaggio, grande artista che ben conosceva la pittura veneta e che a Roma ha lasciato la sua indelebile impronta di realtà quotidiana che lambisce anche Venezia, mediata attraverso un veneziano, Carlo Saraceni, artista stimolato da un desiderio di rinnovamento pur restando profondamente veneto nell’animo.