Docente di Storia dell’arte medievale a Ca’ Foscari dal 1983 al 1997, è stato un protagonista nella vita istituzionale dell’Ateneo come direttore del Dipartimento di storia e critica delle arti “G. Mazzariol” dal 1991 al 1994 e Prorettore durante il rettorato di Paolo Costa. Insieme a Giuseppe Mazzariol ha fondato nel 1987 la rivista “Venezia Arti” ( bollettino del dipartimento) che ha diretto fino alla sua scomparsa.
Per il legame profondo con l’Ateneo cafoscarino e la ferma volontà di trasmettere il suo patrimonio documentario e scientifico al luogo dove (sono sue parole) “aveva potuto esprimersi meglio” decise di donare la sua ricca biblioteca e l’archivio a Ca’ Foscari. L’allora Rettore Pierfrancesco Ghetti ha accolto la donazione attuata dai figli Paolo, Martino e Tommaso in accordo ai desideri del padre.
Dal 2008 il Fondo Dorigo è depositato alla BAUM : la Biblioteca grazie a un contributo del Comune di Venezia e della Provincia di Venezia (allora Massimo Cacciari Sindaco e Davide Zoggia Presidente) e all’impegno fattivo del Presidente della BAUM Giorgio Ravegnani e della direttrice Alessandra Zorzi è stata catalogata e messa a disposizione degli studiosi in pochi anni.
Contemporaneamente è stato avviato il lavoro di inventariazione dell’Archivio che raccoglie – oltre alla documentazione legata all’attività dello studioso medievista (ma non solo) autore di fondamentali monografie su Venezia ( Venezia origini 1983 e Venezia romanica 2003)- documenti collegati alle attività di Dorigo su molteplici fronti: dalla politica attiva., all’organizzazione culturale , all’impegno civile. A questi aspetti e all’Archivio Dorigo sarà dedicato un secondo convegno (autunno 2016).
Il 27 giugno nel convegno curato da Michela Agazzi e Xavier Barral i Altet si affronteranno invece temi della sua ricerca storico artistica, offrendo aggiornamenti e novità dopo la sua fondamentale monografia del 2003 Venezia romanica . Oltre alla presentazione di Barral sulla portata di quella monografia, imprescindibile se si affronta Venezia, verranno presentate relazioni da parte di studiosi che hanno potuto avvalersene, seguendo il suo metodo (misurandosi con le fonti e/o la struttura urbana), affrontando nodi e problemi da lui posti in evidenza, portando nuovi risultati nell’indagine archeologica, nello studio dell’architettura, della pittura e della scultura medievali, del territorio urbano e lagunare.
Oltre Dorigo dunque, leggendo e utilizzando la sua fertile lezione.
