Mostra a cura di
Luigino Bardellotto e Patrizio De Mattio
giornata di studi
martedì 17 marzo, ore 14.30 > 16.30
aula magna Tolentini
interventi
Gianni Sinni, Carmelo Marabello, Luigino Bardellotto, Angelo Maggi
presenta e modera
Fiorella Bulegato
24 marzo 1959: a nemmeno 3 mesi dalla vittoria di Castro su Batista viene promulgata dal governo rivoluzionario la Legge sul Cinema che prevede la creazione dell'ICAIC (lnstituto Cubano de Arte e Industria Cinematograficos).
La cultura viene considerata pilastro per la crescita del paese e il cinema il miglior mezzo per innalzare il livello di istruzione della popolazione. I cubani diventano ben presto appassionati cinefili: i film nordamericani vengono sostituiti da quelli della neonata produzione nazionale, affiancati da titoli di origine europea, russa e orientale.
Dall'inizio degli anni Quaranta si inaugurano a Cuba oltre 400 cinematografi (di cui un quarto a L'Avana).
La strategia adottata per veicolare il nuovo corso è incaricare i grafici locali di rappresentare le uscite cinematografiche su manifesti da affiggere in tutto il paese.
Nei Taller de Serigrafia (laboratori di serigrafia) vengono prodotti ininterrottamente migliaia di manifesti per promuovere l'uscita di un nuovo film.
Cuba cambia volto: l'arte grafica si diffonde per le strade, diviene elemento quotidiano di interesse e dibattito.
I grafici iniziano a interpretare con uno stile nuovo i lungometraggi e documentari prodotti sull’isola, ma anche quelli che giungono da ogni parte del globo. L'autonomia formale di cui godono, unita a una capacità di sintesi espressiva unica, consentirà loro di formare un originale movimento di veri e propri artisti dediti alla propaganda cinematografica.
Cartel cubano diventa sinonimo di creatività e abilità e i manifesti cinematografici esposti in mostra ne costituiscono la testimonianza più evidente e significativa.