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Descrizione
In occasione della 59. Mostra Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, la Fondazione Querini Stampalia in collaborazione con White Cube presenta da mercoledì 20 aprile 2022 un’importante esposizione curata dall’artista Danh Vo insieme a Chiara Bertola, responsabile del programma d’arte contemporanea dell’istituzione.
La mostra pone in dialogo la pratica artistica di Danh Vo con l’opera di Park Seo-Bo (1931), ampiamente riconosciuto come iniziatore del movimento artistico coreano Dansaekhwa (pittura monocroma), e di Isamu Noguchi, importante scultore, architetto, designer e scenografo statunitense di origini giapponesi.
Il progetto espositivo abbraccia interamente gli spazi dello storico palazzo un tempo abitazione privata della nobile famiglia veneziana dei Querini che nel corso degli anni ha accumulato un vasto insieme di opere d’arte, libri, oggetti pregiati costituendo un’importante collezione, messa a disposizione della comunità con la nascita della Fondazione nel 1869.
Conosciuto per la sua sensibilità nei confronti dello spazio e del tempo, del concetto di storia personale e collettiva, Danh Vo è stato invitato a pervadere con la sua visione l’architettura labirintica della Fondazione che affianca elementi antichi, moderni e contemporanei, in un continuo viaggio nei secoli.
Descrivendola come “un’ampia scultura” che può di volta in volta compiere nuovi incontri e assumere nuove scenografie, per essere poi rivelata e vista dal visitatore, l’artista punteggerà gli spazi della Querini di interventi allestitivi “leggeri” che includono la lampada Akari, firmata da Noguchi, insieme a un corpus di suoi lavori, molti dei quali realizzati nello studio e fattoria di Güldenhof, a nord di Berlino. L’opera di Park Seo-Bo è invece esposta in una sala dedicata ed è rappresentata da un insieme di dipinti della serie Écriture, che si legano profondamente alle nozioni di tempo, spazio e materia.
La mostra si inserisce nell’ambito del programma pluriennale Conservare il futuro ideato e curato da Chiara Bertola per la Fondazione Querini Stampalia, in cui artisti contemporanei sono chiamati a confrontarsi e a dialogare con gli spazi della Fondazione traendone ispirazione per nuove espressioni, nel segno di una vitale sperimentazione.