FABBRICA DELLA CULTURA - APRILE 2012

A partire da aprile 2006, il Centro Culturale Candiani, ospita mensilmente una della associazioni o istituzioni culturali operanti nel territorio e che contribuiscono attivamente allo sviluppo culturale e produttivi cittadino, al fine di creare nuove e proficue sinergie. Diverse e prestigiose quelle che già hanno incontrato il pubblico mestrino, come: l' Istituto Veneziano per la Storia della Resistenza e della Società Contemporanea, l'Associazione Archivio Luigi Nono Onlus, l'Ateneo Veneto, la Collezione Peggy Guggenheim, il Museo Ebraico, l'Istituto Veneto di Scienze Lettere e Arti, Palazzo Grassi, Teatro Fondamenta Nuove, La Fondazione Querini Stampalia, CTR Centro Teatrale di Ricerca, il Museo di Storia Naturale etc.

Nel mese di aprile, La Fabbrica della Cultura ospita il Centro Studi di Documentazione della Cultura Armena e Oemme Edizioni.

L'attività del Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena (fondato a Milano negli anni Sessanta da un gruppo di studiosi italiani e armeni) è volta a promuovere e a favorire ricerche, studi e progetti finalizzati alla salvaguardia e alla valorizzazione di tutti gli aspetti della cultura armena, con particolare attenzione per l'architettura e per la musica. Gli obiettivi vengono perseguiti tramite la promozione e la realizzazione di studi scientifici, ricerche a livello universitario, progetti, attività di consulenza, organizzazione di corsi, seminari, convegni, congressi, concerti e rassegne musicali, documentazione e produzioni musicali (attraverso un proprio studio di registrazione), di perfezionamento e di ricerca scientifica. Il Centro inoltre si propone di coltivare stretti rapporti con studiosi e ricercatori, nonché con Enti, Istituzioni e Comunità armene e internazionali, operanti nello stesso campo, ponendosi quale elemento catalizzatore di diverse competenze utili alla progettazione di strumenti innovativi per lo sviluppo della cultura armena. Tali attività sono state svolte sempre attraverso lo studio comparato tra le varie culture e tradizioni delle popolazioni del Vicino Oriente e del Caucaso. Nel 1991, il Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena si trasferisce a Venezia dopo aver restaurato completamente l'attuale sede denominata Loggia del Temanza. Costruita intorno agli anni Settanta del XVIII secolo dall'architetto Tommaso Temanza per conto della famiglia Zenobio, questa Loggia di stile palladiano nacque come 'casin', ovvero come biblioteca per custodire l'importante patrimonio librario (oltre 6000 volumi) della casata, secondo la tradizione veneziana di altri palazzi nobiliari. La Loggia si pone come completamento della coreografia del Palazzo Zenobio nella parte non conclusa del giardino. Nel 1851 il complesso edilizio venne acquisito dalla Congregazione Mechitarista ospitando da allora, presso il Collegio Moorat-Raphael, numerose generazioni di studenti. La Loggia del Temanza è ritornata al suo antico splendore grazie al restauro, conclusosi nel 1991. Da allora è sede del Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena con una ricca biblioteca aperta al pubblico.

La rassegna di Fabbrica della Cultura verte, nel mese di aprile, sul tema 'Costruire il passato nel presente, Ricordare, restaurare, archiviare nel mondo globale'. Quali sono le pratiche del ricordo, ma anche di restauro e di archiviazione del passato? Come queste pratiche si intrecciano con lo scambio e la circolazione continua di informazione che caratterizza il mondo contemporaneo globalizzato? L'edificazione ed il restauro di monumenti, la creazione e la gestione di archivi, la ricerca storica, accademica e non, nonché l'organizzazione di convegni e seminari sono tutte attività volte alla costruzione di certe immagini ed interpretazioni del passato. Tali pratiche diventano così terreno di scontro sul quale si misurano diverse concezioni delle nazioni, della religione e della cultura. Queste dinamiche diventano ancor più complesse nell'attuale mondo globalizzato in cui gli scambi tra culture sono sempre più intensi ma anche frammentati. Così se da un lato si diffondono iniziative che puntano a celebrare l'umanità della terra ed il suo patrimonio globale (artistico ma anche ambientale) dall'altro si moltiplicano appelli per la salvaguardia di culture locali o nazionali e per la celebrazione delle loro specificità. Le modalità di presentazione del passato sono legate alle diverse tecnologie del ricordo. L'attuale passaggio al digitale rende evidente come le forme del restauro, della conservazione e dell'archivio per certi versi determinano i contenuti stessi del passato e soprattutto la sua fruizione, ponendo problemi teorici e pratici. Allo stesso tempo, questioni di ordine teorico, estetico ma anche come si è detto politico, si intersecano con quelle tecnologiche rendendo le pratiche di costruzione del passato un vero e proprio laboratorio culturale e sociale del mondo contemporaneo. Il ciclo di conferenze si propone di esaminare queste questioni da un punto di vista veramente globale ovvero che consideri pratiche di costruzione del passato in Asia, Africa ed Europa. Il caso armeno è uno degli esempi di queste dinamiche e offre importanti elementi di riflessione su queste tematiche. Con la crescente pubblicità e visibilità degli Armeni sui media italiani e di tutto il mondo si presentano contemporaneamente questioni inerenti l'articolazione culturale e politica del passato armeno nel presente. Su invito del Centro Candiani e il Circuito Cinema del Comune di Venezia, che in concomitanza e in collaborazione con il Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena promuove una retrospettiva dei films del regista francese di origine armena Robert Guédiguian (ospite tra l'altro, con l'attrice Ariane Ascaride, del festival internazionale di letteratura 'Incroci di Civiltà'), si è deciso di dedicare la stessa iniziativa concentrando l'attenzione sulla cultura armena e sulle attività del Centro, presente da due decenni sul suolo veneziano, mentre nelle edizioni passate lo stesso tema veniva approfondito con un approccio comparativo invitando vari esperti provenienti da culture e tradizioni diverse.

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