Il 2013 sarà, per il Centro Tedesco di Studi Veneziani, l’anno delle visioni. Visioni prospettiche, culturali, storiche, scientiche – comunque visioni della e sulla città più bella del mondo. Facile e stimolante è il gioco di parole tra “veduta” e “visione”, che nasce spontaneo anche partendo dalla caratteristica principale di Palazzo Barbarigo, che ore con la sua terrazza sul Canal Grande l’opportunità di uno sguardo d’insieme su tutte le principali architetture veneziane da un punto d’osservazione del tutto particolare. L’intreccio di tetti e campanili, di palazzi e canali, di vecchio e nuovo che in tal modo si integrano, si mescolano, si completano armonicamente grazie alla continuità urbana rappresentata dal ponte, favorisce una lettura della città che va oltre l’aspetto celebrativo più immediato. Grazie al suo prolo scientico e artistico, l’Istituto pone al centro delle sue attività il concetto di aisthesis, di “percezione“. Cogliere Venezia quale virtuoso luogo di incontro tra tradizione e innovazione la rende un vero e proprio topos, e dunque un luogo ideale per le scienze umane e le arti, in grado di plasmare immaginazione, creare visioni, favorire dialoghi tra opposte sponde: luogo del passato per il futuro, città di terra e di acqua, porta d’accesso tra Oriente ed Occidente. Il ciclo interdisciplinare di eventi in programma per il 2013 ha come tema Ponti. Venezia tra passato, presente e futuro. Il focus in tale ciclo è rappresentato dalla percezione che il mondo esterno aveva e ha della città lagunare, ed è volto in special modo a sottolineare le influenze tedesche sulla storia culturale e scientica di Venezia. Lo sguardo a distanza dall’esterno, che viaggiatori, ricercatori, operatori di cultura tedeschi gettavano e tuttora gettano con passione e interesse su Venezia ha favorito anche il fenomeno della partecipazione attiva, testimoniata dall’influenza che ebbero indubbiamente nel corso del tempo i contributi tedeschi alla genesi e alla ricerca delle complesse realtà storiche della Serenissima. Contributi che devono essere costantemente ricordati e attualizzati proprio nella loro natura di ponte tra culture diverse.