Tra i grandi registi francesi che hanno realizzato capolavori senza tempo, Jacques Becker rimane unico nel suo modo di dirigere gli attori e di creare atmosfere di altissima tensione, con un uso della macchina da presa mai scontato.

E' con il film del 1952 'Casco d’oro' che Becker raggiunge la piena maturità artistica: snobbato alla sua uscita nelle sale, questo torbido dramma, ambientato nel periodo della Belle Époque, è considerato uno dei più grandi film francesi di sempre. L’anno seguente il regista ci regala un altro gioiello, 'Grisbì', un poliziesco psicologico tratto dal romanzo di Albert Simonin pubblicato nella Série noire dell’editore Gallimard: il legame malavitoso dei personaggi, destinati alla distruzione, è delineato meticolosamente; la loro caratterizzazione rende il dramma carico di realismo. Il regista dirige nel 1960 'Il buco', un film carcerario scarno e minimalista, ma di un’incredibile intensità, dove la tensione scorre dall'inizio alla fine. Ispirato ad un fatto realmente accaduto, l’ultimo film di Becker è un’opera che indaga i rapporti tra uomini in cattività con tutte le meschinità e le bassezze insite nell'animo umano. Un autore da riscoprire i cui film, di difficile reperibilità nel nostro paese, sono un patrimonio per la storia del cinema mondiale: questo omaggio può essere un’occasione per apprezzare i suoi lavori più celebrati.