Dal 21 marzo al 17 maggio la Collezione Peggy Guggenheim ospita Temi & Variazioni. Dalla grafia
all’azzeramento, a cura di Luca Massimo Barbero, mostra che, snodandosi cronologicamente dalle
avanguardie storiche alle tendenze più recenti dell’arte contemporanea, prende in analisi la presenza del
segno all’interno della composizione, passando dalla tipografia al collage, dalle lettere ai numeri, sino ad
arrivare al monocromo che conduce all’inevitabile azzeramento del segno. Nell’ambito della mostra,
sarà la personale dedicata all’artista britannico Jason Martin, Vigil/Veglia, a rappresentare questo
grado zero della pittura attraverso una serie di circa dieci opere, alcune delle quali espressamente
realizzate per la mostra veneziana.
Tra i più interessanti pittori della generazione degli Young British Artists, Martin è stato chiamato dal
curatore a presentare una sequenza di monocromi dalla texture raffinata e luminosa, sempre in bilico tra
pittura e scultura, ottenuti con pennellate dense e ripetute di olio, gel acrilico o materiali misti, su
superfici di alluminio, acciaio inox e perspex, ai fini di creare uno spazio vibrante in cui si trovano a
convivere le infinite possibilità del dipingere. Attraverso movimenti rotatori e slittamenti materici che,
condensandosi in linee e cerchi, raggiungono l’effetto di translucenza e dinamismo, l’artista britannico
ricrea sulla superficie monocroma riflessi e onde di luce e colore naturali. Attingendo alla tradizione
dell’Espressionismo astratto americano e della Minimal art, l’atto del dipingere diventa per Martin una
combinazione tra gestualità espressionista e rigore concettuale, con l’aggiunta di una fisicità, dovuta al
movimento del corpo, che permette di stendere il colore e donare nuova vita e intensa energia alla
superficie pittorica.
Dalle parole di Jason Martin: “Questa mostra è in parte una risposta alle straordinarie opere conservate
alla Collezione Peggy Guggenheim, ed è mirata a suscitare un dialogo, una conversazione tra i miei
dipinti e quelli del primo Modernismo […] Considerando che nei i miei lavori il colore è essenzialmente
struttura e non decorazione, la materia diventa viscerale, erotica, sperimentale […] La trasparenza,
bilanciata e misurata, viene essenzialmente consumata dalla saturazione dello spinel black, unico
pigmento nero trasparente. È il chiaroscuro dell’arte contemporanea.”
Nel 1997, ancora giovanissimo, Martin prende parte alla ormai celeberrima collettiva degli scalpitanti
Young British Artists Sensation: Young British Artists from the Saatchi Collection, ospitata negli spazi
della Royal Academy di Londra, e successivamente spostata a Berlino e New York e nel 1999 è invitato
ad esporre alla Biennale d’Arte Contemporanea di Liverpool. Nel 2001 partecipa alla mostra Figure
astratte, a Palazzo Rospigliosi a Roma, e l’anno successivo alla mostra L’ultima cena, ospitata a Castel
dell’Ovo a Napoli. Nel 2004 espone in occasione di Monocromos. De Malevich al presente, allestita
negli spazi del Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía, a Madrid.
La mostra Vigil/ Veglia è resa possibile grazie alla collaborazione con la Galleria Mimmo Scognamiglio
Milano-Napoli.