PEGGY IN VENICE. PHOTOGRAPHED BY NINO MIGLIORI

Nel 1958, Peggy Guggenheim si fa ritrarre dal celebre fotografo Nino Migliori (1929) tra le mura domestiche di Palazzo Venier dei Leoni, in quello che, subito dopo la sua scomparsa, sarebbe diventato la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, di cui quest’anno ricorre il trentennale dalla nascita. Inseguendo la sua vivace curiosità intellettuale, sul finire degli anni ’50 Nino Migliori sosta a lungo nell’ambiente veneziano, frequentando artisti come Emilio Vedova, Tancredi Parmeggiani, Giuseppe Santomaso, Virgilio Guidi e occasionalmente anche Peggy Guggenheim, punto di riferimento per i pittori astratti italiani del periodo post-bellico, come appunto Vedova e Tancredi. Migliori è tra i pochi che con le sue sperimentazioni off camera della fine degli anni ‘40 potrebbe appieno essere definito un fotografo “espressionista astratto”, capace di raggiungere, attraverso la specificità degli elementi fondanti e costitutivi della fotografia, un’astrazione davvero pura e dunque vicina alla sensibilità modernista che impregna la collezione del Guggenheim veneziano. Ciò nonostante, nel 1958, arriva di fronte a Peggy passando per la porta schiettamente fotografica della figurazione. “La casa era veramente diversa da tutte quelle che ero solito frequentare” ricorda Migliori, “[…] si adattava proprio come un abito a Peggy, dalla personalità determinata e mutevole, enigmatica e prevedibile allo stesso tempo. Le opere d’arte non erano appese ad un muro per decorare, ma facevano parte di un tutt’uno e si trasformavano in ambiente creando in me forti emozioni e suggestioni”. È così che nascono queste raffinate fotografie in bianco e nero che raffigurano la collezionista nella sua amata magione veneziana, tra le pareti intime di quegli ambienti a lei quotidiani, con alcuni dei suoi oggetti personali che si stagliano sullo sfondo come frammenti d’esistenza e testimonianza della sua lungimiranza nell’ambito della cultura artistica d’avanguardia. Eccola così presentarsi in queste immagini con degli incredibili “biglietti da visita” che incorniciano la sua figura: dalla testiera del letto, realizzata da Alexander Calder, ai primi dripping di Jackson Pollock – al tempo appena intravisti in Italia – fino ai vari Braque o Brancusi, esposti con invidiabile nonchalance. Questa presentazione propone un Nino Migliori inedito attraverso una serie di dodici fotografie di grande formato esposte al pubblico per la prima volta, frutto della generosa donazione da parte di Giovanni e Anna Rosa Cotroneo. All’evento seguirà inoltre un piccolo ma prezioso catalogo, a cura di Roberto Maggiori e pubblicato per l’occasione dall’Editrice Quinlan, Bologna.

Ufficio stampa Peggy Guggenheim Collection
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