La mostra offre un quadro esauriente dell’intenso itinerario creativo della Ciardi attraverso una preziosa selezione di oltre sessanta opere, alcune delle quali assoluti inediti, mai uscite prima d’ora dalle case e concesse per la prima volta in esposizione. In una vivace sarabanda narrativa lo spettatore viene condotto a conoscere una personalità artistica la cui tavolozza unisce la vaporosa leggerezza e luminosità di tocco di Guardi alla corposità d’impasti e alla frammentarietà di pennellata che rende così caratteristica e riconoscibile la sua arte.
La rassegna di Villa Pisani ripercorre tutti i filoni privilegiati dalla pittura di Emma, dalle vedute di parchi con ambientazioni settecentesche, alle sue Venezie, ai ritratti dei luoghi incontrati durante i suoi viaggi che la portano ad esporre sulle ribalte nazionali (Torino, Firenze Roma, Napoli, Biennale di Venezia e internazionali (Monaco di Baviera, Parigi, Barcellona, Bruxelles, Pittsburgh, Atene, San Francisco), e a tenere con successo personali a Londra (1910, 1913, 1928, 1933), Parigi (1914), New York e Chicago (1924).
La Venezia di Emma è la «primadonna» di vedute cristalline, vitali e energiche in cui le gondole, insieme ai bragozzi scomparsi oggi dal Bacino di San Marco, voltano noncuranti lo sguardo ai segni del moderno, che si susseguono in quegli anni in laguna, dall’interramento dei rii ai battelli a vapore che iniziano a solcare le acque del Canal Grande.
Esposte al Museo Nazionale di Villa Pisani vedute di Asiago, scorci di Cortina, di città quali Londra, Firenze, Parigi, Amalfi, Vicenza, dei vasti prati d’Inghilterra e della campagna di Refrontolo (Treviso), rifugio dell’ultimo periodo della sua esistenza. Se nella natura addomesticata le sue damine sognano, del Settecento, convegni al parco e minuetti in smaglianti improvvisazioni cromatiche, nella campagna inglese e trevigiana la natura ariosa, limpida, senza ridondanze, appare austera, bella, semplice e senza pose come tante volte è stata descritta la Ciardi da chi la conosceva.