A vent’anni dalla scomparsa la Fondazione intitola a Carlo Ottolenghi, tra i più noti avvocati della città, la Sala Giuridica della Biblioteca.
La cerimonia si terrà mercoledì 27 gennaio, alle 18.30, nell’ambito della Settimana della Memoria.
Figlio del rabbino di Venezia, Adolfo, vittima della persecuzione nazifascista, anche Carlo, con i suoi cari, patì le umiliazioni delle leggi razziali, visse la separazione, la perdita, l’esilio.
Alla cerimonia parteciperanno la famiglia Ottolenghi, rappresentanti delle Istituzioni, la Comunità Ebraica e l’Ordine degli Avvocati di Venezia.
Fu Carlo Ottolenghi, insieme a Giorgio Busetto, a compiere la riorganizzazione più articolata della Querini Stampalia dopo l’intervento architettonico di Carlo Scarpa. Dal 1986, nel giro di tre anni fecondi, guidò l’ampliamento della sede e l’adeguamento dei servizi, su progetto di Valeriano Pastor, il riordino dell’amministrazione e del patrimonio della Fondazione, la ristrutturazione dell’organico; ridisegnò, arricchendole, le attività della Querini Stampalia.
E’ allora che la Biblioteca quasi raddoppia; che ne viene avviata l’informatizzazione con quella degli uffici; che partono due nuove collane, la Queriniana, concepita da Pattaro, e le Occasioni. Sono anche gli anni delle prime mostre all’estero, degli scambi di personale con la Fondazione Paul Getty in California, dei concerti, delle iniziative culturali della sera, dell’accrescimento, dopo mezzo secolo, dei fondi museali grazie alla donazione di Eugenio Da Venezia, dell’espansione della Galleria. Era il pensiero ricorrente degli ultimi tempi, il desiderio, che Ottolenghi avrebbe affidato a Egle Renata Trincanato: valorizzarne il fascino speciale; quello di essere, ancora, un’antica casa veneziana, piuttosto che un museo fra tanti.
Inaugurazione mostra ore 18.30. Partecipano i rappresentanti delle Istituzioni, la Comunità Ebraica e l'Ordine degli Avvocati.