Personale di Vito Campanelli da anni attivo sulla scena veneziana e nazionale, promotore e organizzatore di iniziative artistiche che a più riprese, nel tempo, hanno movimentato la vita culturale locale (ricordiamo, tra le tante, il progetto in progress Legrenzi Live Art che ha visto la partecipazione, nell'arco di due anni, di oltre 70 artisti e gli appuntamenti decennali con Incontri nell’ Atelier) presenta per Segnoperenne la più recente produzione pittorica legata al progetto Opus II, iniziato nel 2003 (Opus I risale invece agli anni 1996-1998) e ancora in fase di sviluppo.
Presenti in mostra anche alcuni lavori inediti, i Grigi, anticipazione della seconda fase di questo percorso artistico lungo e articolato, segnato da tracce materiche continue di superfici pittoriche complesse, identità non figurative (o pre-figurative) libere da risvolti immediatamente astratti di semplificazione del soggetto e narrate dalla forza multi-evocativa dei Rossi come passaggio intermedio di un processo formativo del segno, in attesa di una sua traslazione concreta e solida dall’interiorità cosmica all’universo delle cose.
Le opere, acrilici e tecnica mista su tele di grande e grandissimo formato, saturano lo spazio espositivo come letteratura primordiale scarna e aulica in cui il parler pour parler cede il posto all’ essenzialità argomentativa delle introspezioni, delle speranze, delle illusioni, asciugandosi di ogni elemento superfluo e riscoprendosi – pur nella vitalità di qualche sbavatura di colore puro, liquida come linfa vitale – laica liturgia che rinuncia alla prolissità della prosa in favore di azzardati equilibri compositivi, secchi e imprevedibili come versi avanguardistici.