Il titolo vuole rendere testimonianza della complessità del rapporto tra arte e realtà, un tema riemergente nel dibattito attuale con tratti originali rispetto al passato. Una relazione peraltro fondativa dell’esperienza artistica intesa non solo come capacità di suscitare la dimensione del senso ma anche di produrre autonomamente mondi e visioni.
Per questo, nella proposta curatoriale, nata nell’ambito del laboratorio di Pittura e Progettazione multimediale di Luigi Viola All’Accademia di Belle Arti di Venezia e nei lavori di Elodie Barattucci, Nicola Buzzolan, Sara Cavallin, Mauro Corti, Cesare Diana / Ester Marano, Pietro Mingotti, Enrico Sambenini, Eugenia Torelli, è possibile cogliere i segni di un dibattito assai attuale, crediamo, ed espressione di una sensibilità che considera l’arte non soltanto come uno strumento di indagine, riflessione e critica ma come una possibilità di produrre mondi originali, non meno reali di quelli fin qui conosciuti, attraverso una capacità manipolatoria, trasformativa e rigenerativa dell’immagine che deriva proprio dalle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie.
Non vi è la pretesa di trovare ingenue soluzioni ad uno stato di generale crisi, ma il desiderio di contribuire - almeno in parte – a quel “ritorno dell’immagine” come forma di un paesaggio inedito e sinapsi di mondi possibili che possa confermare all’arte una funzione non diversa da quella affidata alla scienza nel dischiudere prospettive antropologiche e modelli vivibili in cui possa riconoscersi l’uomo contemporaneo.
Inaugurazione mostra il 18 marzo alle ore 18.00