Il libro racconta il percorso umano di Beatrice Taboga, figura importante del movimento femminista, attraverso l’arco degli ultimi dieci anni di vita da quando, in seguito alla morte del padre, iniziò a occuparsi del tema dell’assistenza ai malati terminali – promuovendo corsi di formazione e seminari – fino alla diagnosi di tumore al seno e al doloroso e difficile, ma anche luminoso, periodo successivo.
Il filo conduttore, la qualità che lega queste esperienze apparentemente così lontane è sempre la puntuale capacità di ascoltarsi e di ascoltare quanto avviene intorno e, fino alla fine, non si interrompe mai lo sforzo di condividere, di mettere in comune ciò che sta sperimentando esserle d’aiuto, sia che si tratti di cure alternative o di riflessioni o pratiche che si interrogano sul mistero e sul senso dell’esperienza umana.