Venezia è stata una vera città industriale, con una sua peculiarità: a differenza di non poche città di
terraferma, che hanno perso molte delle tracce della loro precoce industrializzazione perché travolte
dall'espansione moderna, essa ha conservato gran parte delle testimonianze del suo recente
passato industriale. Dopo lo sviluppo otto-novecentesco, nel secondo dopoguerra assiste, nel
volgere di poco più di un ventennio, alla chiusura della maggior parte delle aziende che ne avevano
fatto la più grande realtà produttiva del Veneto. Della “città industriale” non restano che grandi aree
dismesse e manufatti in disuso, spesso imponenti e di ottima fattura.
Scompare dunque la Venezia imprenditoriale (e scompare la Venezia operaia). Ma lascia in eredità
alla città contemporanea un enorme patrimonio di edifici e di aree, sulle quali gradatamente si avvia
un'intensa azione di recupero, per funzioni e attività diverse.
Il convegno si svolge a trent'anni dalla mostra e dalla pubblicazione “Venezia città industriale”, che
rivelò questo importante aspetto della realtà storico-urbanistica della città. I siti che all’epoca erano
stati censiti in stato di degrado e abbandono, sono oggi quasi totalmente recuperati e riutilizzati, non
di rado accettando la sfida del mantenimento, seppure parziale, dei manufatti esistenti, tanto da
poter considerare Venezia come uno straordinario laboratorio, che non ha eguali in Italia.
Il convegno intende discutere e valutare questo laboratorio, mettendo a confronto le diverse
esperienze e analizzandone procedure di attuazione e modalità di recupero. L’obiettivo è quello di
ricavare utili indicazioni nell'ambito delle buone pratiche, da proporre in un contesto più ampio di
riflessione sulle modalità di intervento e di valorizzazione del patrimonio industriale.
Venerdì 19 novembre 2010
Saluti autorità: Sindaco di Venezia, rettore
IUAV, Soprintendente BAP.
Apertura dei lavori: G.L. Fontana.
Laboratorio Venezia: trent’anni di interventi di recupero
di aree ed edifici industriali.
5 contesti: moderatore G.L.Fontana.
Cannaregio: C.Morandi, F.Porchia
Saffa/Conterie Becher
Macello/ Mulino Passuello
Centrale Termica FFSS
Officine ENEL
Magazzini CiGA.
S.Marta e S.Basilio: M.Marzo, G.Riva, M.Vanore,
Cotonificio Veneziano,
Magazzini Generali,
Punto Franco/Magazzini Ligabue,
Manifattura Tabacchi,
Magazzini Parisi,
Officine ITALGAS.
Giudecca: F.Calzolaio, M.Borghi,
Mulino Stucky,
Birreria Dreher,
Distilleria Pizzolotto,
Junghans,
Cantieri CNOMV,
Fabbrica del Ghiaccio,
Scalera films,
Herion,
Corderia Inio.
Murano: D.Mazzotta,
Conterie Veneziane,
Costantini Valmarana Conterie,
Campagnol Refrattari,
Cristalleria Franchetti.
Arsenale: C.Menichelli, M.Montagnini
Corderie, Artiglierie, Gagiandre, Tese
cinquecentesche, Tese sud dell’Isolotto,
Vergini.Altri edifici dell’Arsenale sud:
Gru Armstrong Mitchell,
Novissima tesa 106, Lamierini e Modelli,
Galeazze, Novissima e Bacini,
Torre Alberaria, tese Novissima 105 e
113, Ponte di Porta nuova, Tese
S.Cristoforo e Nappe
Novissima tese 104, 103 e 102.
ore 14.45
Il progetto europeo “Second chance”
A. Dina, B. Schultze
Patrimonio industriale per la cultura.
ore 15.45
Tavola rotonda: moderatore F.Mancuso
I punti di vista: l’urbanistica, l’architettura, l’economia,
le procedure, la tutela, le tecnologie, la memoria
Partecipano: A.Dina, R.D’Agostino, G.L.Fontana,
C.Menichelli, E.Micelli, A.Paruzzolo, A.Restucci,
G.Salmistrari, A.Vitale, G.Zucconi
Conclusioni: R. Covino.
Sabato 20 novembre 2010
Itinerario guidato nei luoghi
dell’archeologia industriale recuperata.
La sezione veneta dell'AIPAI e l’IVESER
organizzano una visita guidata all’Arsenale
di Venezia e una passeggiata patrimoniale
attraverso i siti di archeologia industriale
recuperati dell’isola della Giudecca.
La visita è riservata ai partecipanti al convegno.