Di Valeria Raimondi e Enrico Castellani,
da “La musa del piacere” di Irene Giubilini, Maria Conte, Sara Poletta; “I(n)spirazione” di Sofia Adami e Silvia De Min; “Karma desnuda” di Roberta Borghi
con Ilaria Dalle Donne, Lucia Palozzi, Anna Coppola, Luca Scotton;
scene, luci e audio Babilonia Teatri/Luca Scotton.
Una produzione Giovani a Teatro.
“Ci sono stati consegnati tre testi.
Ci siamo immediatamente chiesti cosa volessero dirci.
Se fossero una riflessione sull'arte, una riflessione sull'oggi, una riflessione sull'arte oggi.
Al centro una musa contemporanea. Tre artisti allo sbando alla ricerca di ispirazione.
Quale il ruolo della musa. Quale quello degli artisti. In che relazione stessero tra loro.
Ogni testo rispondeva a suo modo.
La nostra scelta è stata allora quella di cercare nei testi le parole che ci parlavano.
Quelle che sentivamo di poter mettere in scena non come puro esercizio di stile, ma trovandovi una necessità nostra.
Ci siamo convinti che tradire il testo fosse l'atto più sincero nei suoi confronti.
L'unico modo per farlo nostro.
Per renderlo efficace.
In tempi in cui la cultura in Italia è considerata come l'ultimo degli sfizi, come qualcosa di superfluo e pedante, in tempi in cui lo spettacolo dal vivo è considerato un peso morto ci è sembrato che la musa dei testi potesse essere eletta a simbolo di un sapere senza il quale il nostro orizzonte è di sola ignoranza.
Sono echeggiate in noi le parole di Carolyn Carlson che a proposito dei tagli alla cultura ha manifestato il suo sdegno e il suo stupore per la scarsa cura verso il patrimonio culturale di cui l'Italia è custode e ha affermato che l'ideazione creativa è il fuoco sacro di cui ogni paese ha bisogno e di cui ogni popolo si nutre.
Abbiamo deciso di accostare due modi di vedere e di guardare il mondo, il nostro mondo.
Da una parte la visione della musa, della purezza, dell'arte, di chi non si preoccupa del contingente e dell'immediato.
Dall'altra quella di chi segue un pensiero strettamente utilitaristico, senza respiro, che non conosce altra unità di misura se non la moneta.
Abbiamo scelto di prendere posizione rispetto alle due visioni e di suggerire quali orizzonti vediamo davanti a noi a seconda della strada che scegliamo di prendere.” Babilonia Teatri.