Presentazione del libro di Lavinia Cavalletti, La dinastia Stucky 1841-1941. Storia del molino di Venezia e della famiglia, da Manin a Mussolini, Studio LT2, 2011. Ne parlano con l'autrice Luigi Brugnaro (presidente Confindustria Venezia), Tiziano Graziottin (gornalista del Gazzettino) e Giovanni Pelizzato.
L'autrice racconta le vicende di tre generazioni di mugnai di origine svizzera, le cui vite furono legate alla storia di Venezia e dItalia. Il primo, Hans Stucky, giunto Le povero a piedi, lavorò nellunico molino della città, partecipò alla Rivoluzione del 1848. Il secondo, Giovanni, costruì il gigantesco molino alla Giudecca, sviluppò un fiorente commercio internazionale di grano e farina, diventando l'uomo più ricco di Venezia e comprò per sua dimora il Palazzo Grassi. Morì assassinato da un suo ex operaio, suscitando scalpore e cordoglio in città e in tutto il Veneto, dove era noto per la sua generosità e per le bonifiche delle paludi malariche di Portogruaro. Il terzo, Giancarlo, allargò gli affari del padre ma finì rovinato in seguito alla crisi finanziaria degli anni Trenta, alla politica economica del fascismo e allostilità di alcune personalità del regime. Attraverso queste vicissitudini, il libro offre inoltre uno spaccato storico-economico di centanni di vita veneziana, smentendo molte leggende e falsità che negli anni sono fiorite senza fondamento.