La macchina del capo prende vita dagli Album, i racconti teatrali costruiti lungo un arco temporale che va dal 1964 al 1984, nei quali lo stesso gruppo di personaggi cresce passando da uno spettacolo all`altro, in una sorta di romanzo popolare di iniziazione.
Non è un diario, non è un pezzo nostalgico, e nemmeno una memoria d`altri tempi.
E` un lavoro sull`infanzia e sulla primissima adolescenza, tra la famiglia, la colonia e le avventure nel campetto di pallone.
E` un viaggio che parte dalla casa, micro-universo dal quale osservare il mondo, per avanzare alla scoperta del macro-mondo (del mare, dei compagni di giochi, del sesso visto con gli occhi di un bambino).
E` il ritratto di un`It! alia di periferia, vista su scala ridotta, tra la Pedemontana e il mare.
E` un lavoro sul desiderio e sulla scoperta, vicino alle atmosfere di Monicelli. I ragazzi protagonisti del racconto sono quasi gli 'Amici miei', ma ragazzini. E le zingarate sono forse più innocenti, ma lo spettacolo si permette di giocarci con altrettanta ironinia.