di Eduardo Galeano Sperling & Kupfer.
“Specchi” è un omaggio alla diversità umana, è il tentativo di dare la parola a chi non trova posto nella Storia ufficiale; così facendo, Galeano propone una lettura ribaltata della Storia. “Marx non aveva torto dicendo che nella storia come in natura la fonte della vita viene dalla muffa, da ciò che imputridisce ”.
Nelle sue finestre, ci parla dell’Africa, origine della vita umana da cui tutti noi veniamo: “siamo tutti africani immigrati; ma noi sappiamo dell’Africa solo ciò che ci ha insegnato il prof. Tarzan”.
Ci parla di Gesù, del suo asino, di San Francesco; ci parla del Diavolo, che oggi è musulmano, è ebreo, è nero, è donna, è povero, è straniero, è omosessuale, è gitano .
Ci parla della fondazione storica della bellezza, della fondazione scientifica del razzismo, della fondazione di Babbo Natale, dell’Inferno, dello zucchero, delle processioni, del linguaggio e delle agenzie di stampa; di tanti altri piccoli e grandi eventi storici riletti con gli occhi rispettosi delle differenze e delle contraddizioni di cui da sempre si nutre il mondo.
Ci parla di noi oggi, del Nord del mondo imprigionato nelle sue certezze e nelle sue paure, alimentate puntualmente dai media; il Nord allenato a disprezzare il Sud e che risolve i suoi dubbi stabilendo che “è la realtà che si sta sbagliando, perché i media non sbagliano mai”.
Ci parla della furia consumistica che divora il mondo: “cerchiamo di capire cosa preferiscono le automobili, se la benzina, il mais o la soia, in un mondo nel quale dieci bambini ogni minuto muoiono per fame o per malattie curabili e gli USA spendono 10 milioni di dollari al minuto per uccidere iracheni; l’importante invece è che non sia l’auto a condurci, il computer a programmare la nostra vita e il supermercato a comprarci ”.