Decimo film di Guédiguian per il quale Marsiglia
è diventata, più che una cornice o un contenitore
di storie, un luogo dell’anima. Lasciati i rapporti di coppia, Guédiguian ha scritto e diretto un racconto corale alla maniera di Altman che ha al centro l’operaia Michèle, che lavora al mercato del pesce e vive con un marito disoccupato, una figlia tossicodipendente e una nipotina
di pochi mesi. La sua storia incontra o sfiora quelle di altri personaggi più o meno imborghesiti (borghesi colti, africani immigrati, etc.).
Il suo cupo pessimismo di fondo – fatto di solitudini
disperate, scacchi sentimentali, baratri esistenziali – ha un’allarmata dimensione sociopolitica che non risparmia né la crisi ideologica della sinistra, né l’aggressiva avanzata
della destra sciovinista e razzista.
(La ville est tranquille, 2000).
PROIEZIONI 17.30/20.30