Al Centro Culturale Candiani, la presentazione dei libri 'Di salici, olmi… e altro' (2010) e 'I semi della paura' (2012) di Rosanna Bolgan, affiancata all'incontro da Antonio Milanese.
Un angolo di campagna veneta pigramente adagiata sulle rive di un fiume in un’età fuori del tempo e della storia, come appare agli occhi incantati della bambina (l’autrice) che osserva più o meno partecipe e sembra registrare il tutto.
La storia però irrompe nella narrazione con la forza di alcuni eventi epocali: il fascismo, la guerra, la fabbrica, il ’68, la contestazione operaia e studentesca, le comuni giovanili. Questo magico angolo di mondo appartato è travolto da questi eventi e di fatto oggi non c’è più. Ma proprio qui sta il punto. Come ci congederemo da questo mondo ormai morto e sepolto? Ed è proprio vero che esso è finito, che non ha più nulla da darci e da dirci? E quale sarà ormai il rapporto con le nostre radici?
Il senso del libro almeno in parte sta qui, con la narrazione che procede rievocando matrimoni, nascite, morti, feste religiose, riti e giochi, figure di uomini e animali. E ancora le case, le colture, l’alimentazione ecc.,i luoghi e le persone che si stagliano con forza suggestiva.