Ripercorrere la storia del Campanile nei suoi mille anni di storia, fino al fatidico crollo del 1902, è un viaggio affascinante attraverso gli avvenimenti più significativi della vita veneziana del tempo.
Dapprima regolatore insostituibile della vita cittadina, il progresso scientifico e tecnologico lo ha sempre più relegato, in questi ultimi cento anni, a simbolo di un passato glorioso e opportunità turistica per il panorama che offre dalla sua cima.
Le polemiche seguite all’indomani della sua caduta, sia per l’accertamento delle pubbliche responsabilità, sia per quelle non meno accese relative alla sua Ricostruzione, lo avvicinano per molti versi ad avvenimenti e problematiche di estrema attualità come quelle, in tempi recenti, relative all’incendio del Teatro La Fenice, il Ponte di Calatrava, o qualsiasi altra innovazione che vada ad interessare il tessuto urbano e lagunare della Città.
Per quanto riguarda il Campanile significativo è il dibattito per rifarlo com’era e dov’era come fu, fin dall’inizio l’indirizzo maggioritario, anche se non mancarono voci che lo volevano in luogo diverso, oppure in stile moderno oppure, più drasticamente come il Carducci per esempio, che non lo volevano affatto.
A dispetto di tutto, il Campanile rinacque in soli 10 anni ed il 25 aprile del 1912 le sue campane tornarono a far sentire la loro voce in tutta la città.
Lo spettacolo ideato da Enrico Ricciardi, ripercorre, con l’ausilio di cinque splendide voci recitanti ed un molteplice riferimento visivo di immagini d’epoca, tutta l’epopea storica del Campanile, dando risalto, ad avvenimenti, citazioni poetiche, polemiche, consuetudini, ecc., le quali, alla fine, indurranno lo spettatore a riscoprirlo nella sua storica importanza per la Città e riconsiderarlo, affettuosamente come un tempo: “el paron de casa”.