Per capire il mondo in cui Corelli componeva, bisogna ripensare alla Roma del XVII secolo. Roma era la Città Santa governata dal Papa e dai cardinali delle famiglie nobili come i Medici, con i palazzi eleganti, le biblioteche immense e con una grande passione per la musica.
Il primo mecenate di Corelli fu l’affascinante regina di Svezia, Cristina. La Svezia era protestante e quando lei decise di convertirsi al cristianesimo venne costretta ad abdicare nel 1654. Quando si trasferì a Roma, divenne ben presto la più famosa donna del tempo. Il suo carattere complesso ha ispirato numerose opere teatrali, libri e opere liriche. Nel suo palazzo si svolgevano regolarmente concerti organizzati e diretti da Corelli.
L’altro mecenate importante di Corelli era il Cardinale Pietro Ottoboni, nato a Venezia da una famiglia aristocratica e famosa. Ottoboni era pronipote del Papa Alessandro VIII, e divenne cardinale nel 1689 quando aveva soltanto 22 anni. Aveva una grande collezione di dipinti, un’enorme biblioteca, e organizzava eventi teatrali. Ma la sua più grande passione era la musica. Non badava a spese nell’organizzare raffinati intrattenimenti musical che, nel 1707, si tenevano ogni lunedì nel suo palazzo con Corelli. Certo è che gli spettacoli organizzati da Ottoboni, erano tra gli eventi più importanti della vita musicale romana del tempo.