Per Matt McClune l'arte è strettamente connessa al luogo da cui trae origine: le sue opere si definiscono nella luce che riflettono e nella materia di cui sono composte. Non rappresentano nulla, ma nello stesso tempo sono lo specchio della realtà che circonda l'artista, che vive in Francia, nella campagna lionese, in uno studio dalle cui finestre controlla l'avvicendarsi delle stagioni nel verde circostante: il giallo dorato dell'autunno, il rosso infuocato del tramonto, il pallido grigio delle mattinate nebbiose diventano materia e colore a ricoprire una lastra di alluminio, solidificandosi in un movimento ondulato di cromatismi differenti caratteristico di ogni paesaggio visibile.
Le donne di Elena Monzo vivono nel presente della società attuale.
L'artista dedica molta attenzione agli abiti, agli accessori, alla preziosità dei dettagli decorativi - fiori, cartapesta, peluche, elementi feticisti trasformando i suoi personaggi in figure impudenti e licenziose, ammiccanti nei confronti dei messaggi fashion della pubblicità.
Le audaci, sinuose e irriverenti sagome protagoniste delle opere dell'artista - siano esse regine di un mondo di favola o domatrici nel regno del vizio appaiono ai nostri occhi come attrici di un teatro dell'assurdo in cui si rivelano consumatrici di sogni, favole e miti che ruotano intorno al desiderio sessuale.