teatro
COPYLEFT/COPYRIGHT Prima incursione scenica

Lo spettacolo è la restituzione finale del laboratorio “Il corpo - suono” realizzato nell'ambito del progetto Giovani a Teatro 2011-12 Essere umani di Euterpe Venezia-Fondazione Venezia. É il momento di apertura al pubblico e condivisione di un percorso didattico dedicato a fare teatro a partire da zero, alla ricerca della propria originalità attraverso il gruppo e la realizzazione di un lavoro corale e inedito in tutti i suoi elementi.

Si tratta di una creazione inventata e agita da un gruppo di ragazzi tra gli 11 e i 14 anni di Cavallino Treporti, momento di apertura al pubblico e condivisione di un percorso didattico dedicato alla ricerca della propria originalità all’interno del gruppo e la realizzazione di un lavoro corale e inedito. La ricerca con i ragazzi di Cavallino Treporti si è rivolta a quell’aspetto tanto umano quanto disumanizzante dell’imitazione, della tendenza ad uniformarsi. Punto di partenza del loro incontro con i ragazzi è stata la polarità costante tra gruppo e individuo, uniforme e diverso, uguale e originale, sviluppata all’interno di un percorso che li ha condotti dal mondo del web e dei social network a quello della scuola e delle amicizie. L’esplorazione del mondo virtuale ha sviscerato un’esperienza legata al tema dell’analisi del cliché nei gruppi, articolandosi attraverso l’identificazione nelle categorie (quella ad esempio della persona chic, quella dei cosiddetti trendy, o ancora degli sportivi, dei “reggae”). Dall’osservazione e classificazione di questi “tipi”, dalla riflessione sul “mi piace” e sul concetto di “fotografabilità” generati dai social network, i ragazzi hanno inventato dei movimenti tipici, creando dei codici e descrivendoli con il corpo. L’indagine è poi approdata all’osservazione dell’ambiente reale esterno, i giovani si sono levati la “maschera”, facendo interagire il corpo con gli elementi della natura, andando a caccia dei suoni dell’aria, dell’erba, dell’acqua, dei sassi, degli alberi, e registrandoli in una composizione sonora creata da Matteo Cusinato. I piccoli attori del corpo-suono di Cavallino Treporti hanno avuto modo di conoscere quella che Laura Moro definisce una scrittura dello spazio, uno studio di mimesi composto dall’osservazione dell’ambiente, la sua lettura e trasformazione in ritmo, in movimento di un corpo usato come contenitore di voce e strumento scenico. Laura Moro è tornata in Italia dopo diciassette anni di attività artistica all’estero, lavorando presso numerose compagnie a Tel Aviv, Stoccarda, Washington DC, Vienna, Berlino, tra queste “Pretty Uglt D.C.”, “No Apology”, “Telos”, “Pubblic Affairs”, “Pilottanz”, collabora con vari coreografi, tra cui Paul Selvyn Norton, Leine & Roebana, Piet Rogie, Amanda Miller, Chris Haring e in seguito si dedica all’attività di coreografa come artista indipendente realizzando produzioni presso Korzo Theater – Den Haag, i teatri Melkweg, Het Veem, Muiderpoortheater, Frascati ad Amsterdam. Collabora con Paul Selwyn Norton alla realizzazione di The Rogue Tool presso Bat-Sheva Dance Company a Tel Aviv. È docente di ricerca e tecnica presso numerose istituzioni come l’Università di Vienna, Dans Groep Kriztina De Chatel e La Theater School/SNDO ad Amsterdam, collabora in qualità di coreografa con il dipartimento MTD della stessa Theater School. In qualità di danzatrice ed improvvisatrice lavora con diversi musicisti tra cui Andy Moor, Fred Frith, Michael Moore, Michel Vaucher. Torna in Italia sulla scia di due commissioni consecutive da parte del Dipartimento Educazione e Ricerca del Teatro La Fenice. Insieme al compositore Matteo Cusinato ha fondato Art(h)emigra Satellite, un contenitore nomade d’arte e cultura contemporanee. Il percorso della coreografa si evolve a partire dal Balletto Classico per giungere alla Danza Contemporanea ed un teatro fisico d’azioni dove la ricerca di movimento diventa “spazio creativo” al di là di generi e scuole. La ricerca con i ragazzi di Cavallino Treporti si è rivolta a quell’aspetto tanto umano quanto disumanizzante dell’imitazione, della tendenza ad uniformarsi. Punto di partenza del loro incontro con i ragazzi è stata la polarità costante tra gruppo e individuo, uniforme e diverso, uguale e originale, sviluppata all’interno di un percorso che li ha condotti dal mondo del web e dei social network a quello della scuola e delle amicizie. L’esplorazione del mondo virtuale ha sviscerato un’esperienza legata al tema dell’analisi del cliché nei gruppi, articolandosi attraverso l’identificazione nelle categorie (quella ad esempio della persona chic, quella dei cosiddetti trendy, o ancora degli sportivi, dei “reggae”). Dall’osservazione e classificazione di questi “tipi”, dalla riflessione sul “mi piace” e sul concetto di “fotografabilità” generati dai social network, i ragazzi hanno inventato dei movimenti tipici, creando dei codici e descrivendoli con il corpo. L’indagine è poi approdata all’osservazione dell’ambiente reale esterno, i giovani si sono levati la “maschera”, facendo interagire il corpo con gli elementi della natura, andando a caccia dei suoni dell’aria, dell’erba, dell’acqua, dei sassi, degli alberi, e registrandoli in una composizione sonora creata da Matteo Cusinato. I piccoli attori del corpo-suono di Cavallino Treporti hanno avuto modo di conoscere quella che Laura Moro definisce una scrittura dello spazio, uno studio di mimesi composto dall’osservazione dell’ambiente, la sua lettura e trasformazione in ritmo, in movimento di un corpo usato come contenitore di voce e strumento scenico.

dettagli
Biglietto: consulta il sito del teatro
quando
DoLuMaMeGiVeSa
Orario: (scegli la data)
dove
Cavallino Treporti
30013 Cavallino Treporti (Ve)
Cavallino - Jesolo
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