Una sorta di sala da ballo e dodici sedie spaiate. Una strana androgina figura che le sistema e attende. Le note di uno struggente, lento, interminabile tango che riempiono l'aria. E poi l'attesa. L'attesa di chi dovrà occupare quelle sedie, forse per un ultimo non previsto incontro. Comincia così 'COME UNO STRANIERO CHE IRROMPE', lo spettacolo di chiusura del Corso Serale di Secondo Livello condotto da Questa Nave all'interno del progetto formativo dell'Accademia Teatrale Veneta.
Gli allievi del corso, guidato da Antonino Varvarà, direttore artistico e regista di Questa Nave, hanno lavorato dallo scorso novembre al Teatrino di Via Pasini di Marghera attorno alla poesia.
Protagonisti dello spettacolo, di cui Antonino Varvarà firma ideazione e regia, sono gli allievi Andrea Baratto, Cristina Cervesato, Lorenzo Da Ros, Francesca Gatto, Barbara Marchiori, Maddalena Motta, Tommaso Puppola, Angela Reina, Andrea Santuari, Eleonora Scarpa, Martina Vettorello, Barbara Vianello, Mariarosa Vio.
Il titolo 'COME UNO STRANIERO CHE IRROMPE' prende spunto da un passo della lettera che il Capo Indiano Seattle inviò nel 1854 al Presidente degli Stati Uniti d'America Franklin Pierce, il quale si era offerto di acquistare una parte del territorio dei pellerossa promettendo di istituirvi una riserva: 'Sappiamo che l'uomo bianco è come uno straniero che irrompe furtivo nel cuore della notte e carpisce alla terra quel che più gli conviene. La terra non è sua amica e quando l'ha conquistata, va oltre'.
'Chi è per ognuno di noi lo straniero che irrompe?' - conclude il regista - 'E quand'è che questo straniero ci ha fatto visita, lasciando la nostra terra saccheggiata, i nostri cuori conquistati?'.