Cent’anni fa Stravinski creò questo capolavoro, dando vita ad un tema tribale dell’antica tradizione russa: il Rito di Primavera, nel quale una giovine veniva sacrificata per propiziare la nuova stagione. Nella sua versione coreografica, Stefanescu immagina un uomo primitivo che, per istintivo amore verso la Natura, non uccide nel consueto rito: verrà così proiettato in un meraviglioso colloquio con i 7 Elementi rappresentanti l’armonia e l’equilibrio terrestre. Il balletto si conclude con musica scritta appositamente per dare continuità alla Sagra della Primavera: l’uomo moderno vive una battaglia interiore contro la violenza e la guerra, minaccia ultima di autodistruzione. Ma il desiderio di pace è sempre presente...