Il 15 aprile alle ore 18.30, A plus A Centro Espositivo Sloveno, in occasione dei quindici anni di attività a Venezia, ha il piacere di ospitare il mini-festival di artisti noise italiani e internazionali ‘Römische Dusche’, organizzato da Venoise in collaborazione con i collettivi Persuasion e Dirtmor. Suoneranno a Venezia gli artisti sloveni SIST EN 343 e Minimal Bastard, Murder As One of the Fine Arts dalla Turchia e gli italiani IOIOI, Kriptoscopia e Zorbiter.
Di ritorno dal 13esimo Noise Festival di Ljubljana, Slovenia, l’unico evento di questo genere nell’est europeo, faranno tappa a Venezia alcuni tra i più interessanti progetti noise del panorama europeo.
Il Noise Festival di Ljubljana è la rassegna musicale noise più longeva a livello mondiale: è difatti dal 2001 che alla Metelkova, nel centro di Ljubljana, il Collettivo per lo Sviluppo della Cultura Giovanile (DRMK) dà annualmente vita a questa iniziativa. Al di là di un un’ampia selezione di live-act da tutta Europa, il festival comprende conferenze, workshop, mostre fotografiche e di videoarte, dj-set e una fiera mercato del disco, che concorrono a fare di questo appuntamento un punto di incontro, scambio e interrelazione privilegiato per artisti, attività ed etichette underground da tutto il mondo.
Il rumore (in inglese noise, a sua volta dal latino nausea) è, per definizione comune, un suono indesiderato, disturbante, una sgradevole irregolarità da cui difendersi, una dissonante o disarmonica irrazionalità da reprimere – il contenuto percettivo più inumano o innaturale, da eliminare. La musica noise vuole recuperare il senso di questo indefinito, ripensarne il valore e sperimentarne le infinite possibilità.
Questo tipo di musica, fatto di cacofonia, dissonanze, distorsioni e manipolazioni di onde sonore, nasce secondo la critica storica nel 1913 con la pubblicazione del manifesto ‘L’Arte dei Rumori’ da parte del compositore e pittore futurista Luigi Russolo. È con questa sua opera-dichiarazione che nasce l’estetica del rumore, la coscienza di una nuova realtà percettiva fino a quel giorno ignorata: scomposizione e rivoluzione del ritmo, cromatismo, durezza timbrica, dissoluzione dell’intervallo e improvvisazione entrano di prepotenza nei linguaggi della nuova musica colta.
Il rumore non è dunque solo un concetto acustico, ma una categoria di pensiero e una disposizione estetico-esistenziale che i progetti coinvolti in Römische Dusche esprimono attraverso curiosità e ricerca, creando universi sonori che indagano la libertà tonale, l’intensità del caos e l’inquietudine della dissonanza.