Esploriamo il mito classico, specchio riflesso di una realtà complessa attraverso il labirinto, antico archetipo che suscita in ogni essere umano un mondo di immagini tramandate nella memoria, dalla memoria degli avi. Incontriamo figure archetipiche, il Minotauro (l'umano-bestiale), Arianna e il suo filo (la sposa, la figlia, la sorella), Teseo (il guerriero), Minosse (il re sovrano), Pasifae (la madre e l'amante), Dedalo ( il genio).
Entriamo nel labirinto, metafora e allegoria della complessità della vita, misura e distanza verso il confine, la frontiera, la linea di mezzo. Pratichiamo un disegno geometrico, semplice e difficile, seguendo un percorso che ci accompagna verso il centro. Incontriamo il Minotauro, essere umano e bestiale, prigioniero di una casa blindata e senza confini. Qui l'ingresso coincide con l’uscita, così marciamo verso l'infinito, abbandoniamo la strada, per percorrerne altre, infinite, tutte le strade possibili attorno, cercando la strada che abbiamo dentro. Ci perdiamo, per poterci ritrovare. Ci abbandoniamo alla natura ambivalente e simbolica, tra la distanza e la vicinanza di sovrapposizioni e coincidenze di significati opposti. Vogliamo praticare un processo di iniziazione come esperienza necessaria e faticosa, che ci conduce al centro, dove siamo soli di fronte alla nostra realtà interiore, o alla bestia con cui dobbiamo combattere, davanti alla vita e alla morte, esploriamo l'abisso che ci guarda.