Con la nascita della 'nuova arte”, si verificò una vera e propria migrazione di moltissimi attori che dal varietà, dal vaudeville, dai teatri in generale, si spostarono verso le mecche dell’industria cinematografica, per la maggior parte negli Stati Uniti. Questa arte - ancora muta - esigeva però delle regole diverse da quelle dei palcoscenici, con la “mimica” che la faceva da padrone, a discapito di un linguaggio verbale, relegato a pochi cartelli con le informazioni necessarie. Nel campo del comico, lo sviluppo di una recitazione fisica fu la logica conseguenza e la soluzione perfetta: immediata e universale. Così nacque lo slapstick. Nulla di nuovo forse, ma certamente un periodo cinematografico che ha segnato i primi decenni del novecento e che ancora oggi rivediamo con infinito piacere. Il nostro vuole essere un omaggio a questi giovani attori in una giovane terra che affrontarono e resero celebre una giovane arte. A quelli che si specializzarono così tanto - divenendo maestri dello slapstick - che con l’avvento del sonoro non riuscirono, non poterono, adeguarsi al cambiamento e furono costretti ad un rapido declino. A quelli che ce la fecero e crearono dei capolavori del cinema mondiale.