musica
Tenebrae, il Principe dei Musici

Carlo Gesualdo, noto come Gesualdo di Venosa (1599 – 1613). Eccelse nella musica polifonica, fu compositore di madrigali e di musica sacra ed è considerato, da alcuni, il più famoso madrigalista del suo tempo. Furono suoi maestri di musica Pomponio Nenna, Stefano Felis, Scipione Stella ed altri eccellenti musicisti del tempo. Ebbe un grande peso sulla scena musicale dell'epoca e, a partire dal XX secolo, ispirò, oltre ad alcuni compositori moderni, anche la realizzazione di fiction e drammi musicali. Accanto alla sua carriera artistica, Gesualdo acquistò anche la triste fama di assassino, dopo aver ucciso la sua prima moglie (nonché cugina) Maria d'Avalos e il suo amante Fabrizio Carafa. Gesualdo, Amore morte, tenebre, pietà, mistero, cromatismo vertiginoso. 'il suo eccesso di dissonanze, l’abuso del cromatismo, i suoi capricci armonici sfociano ad una piena anarchia tonale, specchio d’uno stato d’animo tormentato e patetico, per il quale vien fatto di pensare al romanticismo avanti lettera d’un Caravaggio”. (Massimo Mila). Caravaggio. Passione e morte, luce trasversale, ombre... Cromatismo e contrappunto che si perdono nel nulla, evaporano... Michelangelo Rossi, Gioan Pietro Del Buono. Trasparente, bianco e sospeso Arvo Pärt, metafisico, evocativo e a forti tinte Francesco D'Avalos con la sua 'Maria di Venosa'. Alienus e fuori dal coro c'è Domenico Scarlatti che - cromatico e dissonante ma di agilità, gioia, danza - stempera la tensione contrastando fortemente il clima decisamente dark di tutto il resto. Negli antichi 'viol consort' trovo l'archetipo ideale dei moderni 'cello ensemble'. Ben poco o nulla ho toccato data la scrittura straordinariamente strumentale del VI libro di madrigali di Gesualdo o quella su più pentagrammi di Del Buono (anche se la destinazione originaria è lo strumento a tastiera) o le forme imitative quasi spazializzate di Rossi o ancora i concerti grossi del barocco Charles Avison, nient'altro che versioni per archi di esplosive sonate scarlattiane.

Giovanni Sollima nasce a Palermo da una famiglia di musicisti. Studia violoncello con Giovanni Perriera e Antonio Janigro e composizione con il padre Eliodoro Sollima e Milko Kelemen. Fin da giovanissimo collabora con musicisti quali Claudio Abbado, Giuseppe Sinopoli, Jörg Demus, Martha Argerich, Riccardo Muti, Yuri Bashmet, Katia e Marielle Labèque, Ruggero Raimondi, Bruno Canino, DJ Scanner, Victoria Mullova, Patti Smith, Philip Glass e Yo-Yo Ma. La sua attività – in veste di solista con orchestra e con diversi ensemble (tra i quali la Giovanni Sollima Band, da lui fondata a New York nel 1997) - si dispiega fra sedi ufficiali ed ambiti alternativi: Brooklyn Academy of Music, Alice Tully Hall, Knitting Factory e Carnegie Hall (New York), Wigmore Hall e Queen Elizabeth Hall (Londra), Salle Gaveau (Parigi), Santa Cecilia, RomaEuropaFestival (Roma), Teatro San Carlo (Napoli), Kunstfest (Weimar), Kronberg Cello Festival, Time Zones Festival (Bari), Teatro Massimo, Amici della Musica (Palermo), Teatro alla Scala (Milano), International Music Festival di Istanbul, Cello Biennale (Amsterdam), Summer Festival di Tokyo, Biennale di Venezia, Ravenna Festival, “I Suoni delle Dolomiti”, Ravello Festival, Expo 2010 (Shanghai). Parallelamente all’attività violoncellistica la sua curiosità lo spinge ad esplorare nuove frontiere nel campo della composizione attraverso contaminazioni fra generi diversi avvalendosi anche dell'utilizzo di strumenti orientali, elettrici e di sua invenzione. Per la danza collabora, tra gli altri, con Karole Armitage e Carolyn Carlson, per il teatro con Bob Wilson, Alessandro Baricco e Peter Stein e per il cinema con Marco Tullio Giordana, Peter Greenaway, John Turturro e Lasse Gjertsen (DayDream, 2007). Nel 2008, assieme alla violoncellista Monika Leskovar e il Solistenensemble Kaleidoscop di Berlino, incide per la Sony l’album We Were Trees. Giovanni Sollima suona un violoncello Francesco Ruggeri (Cremona, 1679), insegna presso la Fondazione Romanini di Brescia e, dal 2010, presso l’Accademia di Santa Cecilia a Roma dove recentemente è stato insignito del titolo di Accademico.

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novembre 2013
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