Iuav dedica a Costantino Dardi una mostra
focalizzata sui temi dell'allestimento e dello spazio espositivo, che occupano un ruolo centrale nella prolifica carriera dell'architetto friulano.
Noto per alcuni magistrali allestimenti eseguiti per mostre temporanee come la celebre Strada novissima della Biennale 1980 o per scenografie (sua, in parte, quella del film di Peter Greenaway, Il ventre dell’architetto) e per strutture espositive come il Palazzo delle Esposizioni di Roma, la Rocca di Spoleto (che verrà trasformata in museo e spazio per lo spettacolo) e l’ex Sala Borsa di Bologna, Dardi opera con uno spirito fortemente critico nel rapporto con lo spazio
espositivo
: non si limita a
un piano espressivo o rappresentativo, ma assume un atteggiamento analitico nei riguardi dello spazio.
Questo atteggiamento di sfida con i luoghi produce ogni volta operazioni nuove e originali: i suoi progetti si propongono come delle vere e proprie installazioni spaziali. Il progetto trova una sintesi nel rapporto tra allestimento e contesto espositivo, sia esso un museo, un sito archeologico, un luogo urbano o un paesaggio.
Una sensibilità particolare, quella di Dardi, che deriva da un’attenta e aggiornata cultura visiva. Perfettamente collocato nell’ambiente italiano degli anni ’60 e '70, Dardi emerge tuttavia come un suo esponente anomalo, soprattutto per l'approfondita conoscenza del mondo artistico italiano e internazionale. Sono proprio le ricerche artistiche coeve ad influenzare fortemente la sua sensibilità analitica e il suo progetto.
La mostra è divisa in cinque sezioni tematiche, che restituiscono alcuni dei fondamentali capitoli della ricerca di Dardi sul tema: i progetti museali, le grandi scenografie urbane, gli allestimenti nei siti archeologici, gli allestimenti nei musei, l’attività presso la Biennale di Venezia (1978-82).