Al Teatro Ca’ Foscari, va in scena 'Cacciatori di frodo', dal romanzo di Alessandro Cinquegrani, in una produzione di Teatro Ca’ Foscari, in collaborazione con Cafoscariletteratura Adattamento e regia Giuseppe Emiliani. Con Stefano Scandaletti. Scene Federico Cautero. Assistente alla regia Alessandra Giuriola. Tecnico scenografia virtuale Stefano Vidoz. Assistenza tecnica Cristiano Colleoni. Prima assoluta
Tutte le mattine prima dell’alba, Elisa esce dalla sua casa cantoniera sul fiume Piave, percorre dodici chilometri di un binario morto e si sdraia subito dopo la curva, aspettando che il treno “le faccia rotolare la testa giù dall’argine e nel fiume”.
Tutte le mattine, Augusto percorre quegli stessi dodici chilometri per riportare a casa la bella moglie Elisa, dalla pelle candida e dagli occhi fissi e assenti. Nella sua mente si srotolano fantasmi del passato, la famiglia, un figlio, un fratello…
Un testo duro che non indietreggia di fronte a niente. Una storia giocata sui temi della colpa e dell’espiazione. Una colpa che investe tutti i personaggi, si diffonde dappertutto, subdola e profonda, e rende tanto più forte l’inaspettato finale, quando un apocalittico diluvio universale prelude all’intervento divino che concede la salvezza. Una tragedia non solo giocata su miti biblici, ma che riprende i toni assoluti dell’Antico Testamento per affondare nella nostra quotidianità.