Dopo l’esperienza americana di This Must Be the Place, Paolo Sorrentino torna al lavoro su un nuovo lungometraggio con il suo attore feticcio: Toni Servillo nei panni di Jap Gambardella, giornalista sessantacinquenne cinico e disilluso, dotato di un fascino senza tempo che però non sembra corrispondere al mondo in cui vive, confrontato con quello della sua giovinezza.
Metà omaggio a Fellini, metà affresco dei nostri tempi, La grande bellezza esplora una Roma estiva, la cui bellezza è ormai terminale, non più tanto dolce, e una società in crisi che sembra aver trasformato gli uomini in mostri. Gambardella
pare quindi pronto a scrivere finalmente un altro libro dopo il suo romanzo di gioventù, L’apparato umano.