teatro
Onorata società. Vajont dopo Vajont

La storia della diga del Vajont e della strage del 9 ottobre 1963 è tristemente nota. Fatalità, natura crudele? O calcolo del profitto? Natura violentata, catastrofe inevitabile e prevedibile. Intatta la “diga capolavoro”. Distruzione e morte tutto intorno. E dopo? E’ proprio da questa domanda che nasce “ONORATA SOCIETÀ. IL VAJONT DOPO IL VAJONT. Primo movimento”, lo spettacolo che Patricia Zanco porta in scena al Teatro Villa dei Leoni di Mira, per la regia di Daniela Mattiuzzi insieme alla stessa Zanco.

Questo testo nasce dalla collaborazione di Francesco Niccolini (autore anche dello storico spettacolo di Paolini sul Vajont che il Teatro Villa dei Leoni ha visto nascere e crescere) con lo storico Toni Sirena e con l’Associazione culturale Tina Merlin.

Patricia Zanco aveva già affrontato nello spettacolo “A perdifiato. Ritratto in piedi di Tina Merlin” il vasto panorama di informazioni sul Vajont prima e dopo la tragedia; con “Onorata Società” Patricia Zanco mette a fuoco tutto ciò che seguì quella terribile notte del 1963: il processo che non rese giustizia a nessuno; la guerra dei sopravvissuti, combattuta su quei morti mai sepolti e usati come carte di scambio; la nascita e lo sviluppo virale di quella capacità di infierire, di unire le forze non per risolvere, curare e prevenire, ma per arricchire, corrompere, truffare, vendersi e accettare i più bassi compromessi, in nome del profitto.

Francesco Niccolini spiega che “l'onorata società è un coro di personaggi, umani e non, frammenti di voci che dalla mezzanotte del 9 ottobre 1963 raccontano la loro versione della tragedia e di quello che ne seguì”.

“Tragedia? No, questo è un genocidio.” continua Patricia Zanco: “La storia del Vajont è la storia di un genocidio, del più feroce e arrogante sfruttamento di una terra che ne uscirà annientata, di una deportazione e di come si possa distruggere, non solo nei corpi ma anche nello spirito, un'intera comunità. Per molte generazioni e forse per sempre.

L'onorata società rappresenta infine la testimonianza di come due voci fuori dal coro, una giornalista e un avvocato, Tina Merlin e Sandro Canestrini, abbiano molto da offrire a chi non ha perso la speranza che si possa lavorare per la ricerca della verità, per difendere la dignità della vita e la più impossibile delle utopie: il diritto alla felicità.

Un Vajont di ingiustizia dopo il Vajont, forse ancora più duro da accettare e da raccontare.

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Mira - Teatro Villa dei Leoni
Riviera Silvio Trentin 3, 30034 Mira (Ve)
Riviera del Brenta
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