Il programma si apre con tre brani di Giulio Caccini, una delle principali figure musicali del primo Seicento, che pubblicò nel 1601 e nel 1614 due raccolte di brani vocali con basso continuo significativamente intitolate “Le nuove musiche” e “Nuove musiche e nuova maniera di scriverle”. Una sonata sopra il “Ballo del Granduca” introduce “Udite amanti”; due ritornelli, di cui uno in canone all’unisono, si alternano ai versi di “Tu ch’hai le penne…” e una sonata sopra “Amarilli” è incastonata fra le due strofe del celeberrimo brano cacciniano. Segue la nostalgica atmosfera di “Amante lontano” di Biagio Marini, musicista bresciano conosciuto principalmente come virtuoso di violino e compositore di musica strumentale, fino al culmine della struggente e celeberrima “Sì dolce è 'l tormento” di Claudio Monteverdi. Guido Morini si cimenta poi in una Toccata di improvvisazione, tecnica molto usata dai musicisti del periodo barocco e saggio di perfetta conoscenza dell'arte musicale.
Chiudere la prima sezione del programma il popolaresco “Amante felice”, tratto da una raccolta di vari brani a cura di Giovanni Stefani (probabilmente attivo come organista a Vienna). Qui improvvisazione e variazioni ritmiche giocano con una melodia trascinante, piena di allegria e umorismo.