Lo spettacolo Marga (“via”, “percorso”) presenta una selezione di brani tratti dal repertorio classico delle danze indiane kuchipudi e bharatanatyam. Marga corrisponde al format tradizionale con cui a partire dal 1800 venivano presentate le danze rituali del tempio. I diversi elementi tecnici ed espressivi del repertorio sono presentati in una progressione via via più complessa che accompagna lo spettatore attraverso le forme astratte e narrative della danza: dapprima il ritmo, poi la melodia, e infine la melodia e il ritmo in relazione al testo poetico. Tutti gli elementi della rappresentazione concorrono alla creazione del rasa (succo, essenza, sentimento). Questa progressione scandisce il rito di consacrazione attraverso cui lo spazio scenico diviene spazio sacro, e riflette un articolato sistema di corrispondenze simboliche: la danzatrice avvicina gradualmente la divinità, muovendosi dallo spazio esterno al tempio a quello interno del sanctorum, dove incontra la contemplazione diretta dell’idolo. Al processo di visualizzazione/disvelamento del divino corrisponde infatti il percorso artistico-estetico che culmina nell’evocazione del rasa.