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La Commedia Vermiglia

Dopo la presenza al Senato della Repubblica, lo scorso 27 marzo, in occasione della Giornata Mondiale del Teatro, venerdì 4 aprile inizia una settimana intensa per gli allievi-attori dell’anno di specializzazione dell’Accademia Teatrale Veneta. Alle 19.30, non solo va in scena al Teatro Junghans di Venezia una prova aperta de “LA COMMEDIA VERMIGLIA”, progetto coordinato da Paola Bigatto e Michele Modesto Casarin; ma entra nel vivo un periodo di lavoro in collaborazione con il Comune di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, dove lo spettacolo debutterà nella sua forma definitiva il prossimo 12 aprile al Teatro Sociale.

“LA COMMEDIA VERMIGLIA” fa parte di un progetto più ampio ideato dal Comune mantovano in occasione del 150mo anniversario della fondazione della Croce Rossa Italiana, che proprio lì vide i suoi natali: la realizzazione di un’iniziativa, unica in Italia, di collaborazione tra un’accademia di teatro e una realtà pubblica nel tentativo di offrire ai propri cittadini l’opportunità per vivere direttamente l’esperienza di un allestimento teatrale, ispirato ad una tematica inerente la storia del proprio territorio.

Ma la collaborazione non si risolverà solo con una messa in scena: gli allievi - Claudio Colombo, Gioia D'Angelo, Enrico Ferrari, Agata Garbuio, Lorenza Lombardi, Marina Romondia e Nicolò Sordo -, insieme ai due docenti, lavoreranno per una settimana in trasferta a Castiglione. Questo progetto non si limiterà, infatti, alla presentazione del prodotto teatrale, ma sarà articolato, durante la settimana che precede lo spettacolo, in una serie di laboratori, performance e prove aperte al pubblico, finalizzate a dimostrare come il fare teatro possa connettersi con un preciso tessuto sociale, storico e culturale. In particolare vedrà coinvolte le scuole medie inferiori e superiori della provincia di Mantova e diverse associazioni locali.

“Ci preme segnalare che questo tipo di progetto è una novità per quanto riguarda le scuole di teatro in Italia - sottolinea il direttore didattico Renato Gatto - e ha come obiettivo pedagogico l’interazione degli allievi-attori con l’identità storico-artistica e culturale di un territorio. Riteniamo, quindi, che possa essere una traccia interessante per la realizzazione di iniziative simili che coinvolgano anche le scuole e/o le associazioni venete partendo da tematiche inerenti la specificità culturale della nostra regione”.

Il saggio-spettacolo costituisce una particolarità della Stagione castiglionese, perché propone l’incontro del teatro con il territorio e intende valorizzare il portato civile del mestiere dell’attore. Gli allievi dell’Accademia hanno raccolto e rielaborato materiali diversi per stile, epoche, generi sul tema della guerra, con particolare riferimento, nella ricorrenza della celebrazione del 150° anno del primo comitato di Croce Rossa, all’elemento corporeo delle ferite e della loro cura.

“Parole e azioni in maschera sulla guerra, “l’antica festa crudele” che ha tinto da sempre la terra di rosso - spiega Paola Bigatto -. Tre schiere di soldati attraversano la storia: i dominanti, crudeli e feroci, e i dominati, vittime da sempre degli accadimenti. Tra questi Arlecchino, che in punto di morte ripensa a tutte le guerre di ogni tempo in cui è stato vittima o involontario carnefice: dalle tenzoni dei paladini all’ultimo conflitto”.

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Teatro Junghans
Giudecca 494/B - 30133 Venezia
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